A Radio Sportiva: «Leao non imiti Ronaldo, badi al sodo e punti la porta come Osimhen. Lui fa la differenza. Lotta, non dorme, prende la palla e aiuta»

José Altafini ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Sportiva. Tra i temi trattati dall’ex leggenda del Milan degli anni 60′ ha parlato proprio della squadra di Pioli:
«Sono rimasto impressionato dal Milan: non gioca più col gioco che faceva venire il latte alle ginocchia ma sembra una squadra inglese. Mi ha impressionato la Juventus, l’Inter è sempre forte e mi è piaciuto vedere anche il Napoli».
Proprio sul Milan:
«Basta col gioco del tic e toc. Hanno cambiato ma hanno 4-5 giocatori molto bravi e possono migliorare ancora. Il calcio è la cosa più semplice che c’è. Devi dire a Leao di non imitare Ronaldo, che punti la porta come fa Osimhen, che badi al sodo».
Lui che di mestiere ha fatto l’attaccante, commenta anche i numeri 9 di oggi:
«L’annata di Vlahovic è stata difficile ma non è un 9 da scartare. Passano periodi brutti ma ritornano, la classe è la classe. Osimhen si è confermato, Belotti ha giocato poco in passato ma ha ritrovato fiducia. Giroud? Può giocare 89 minuti male ma poi risolve la partita con una giocata».
Altafini poi ha commentato anche la prestazione di Juve e Napoli:
«La Juventus ha fatto bene a non vendere Vlahovic. E’ giovane, ha passato un momento difficile ma è tornato. Quando nasci per fare gol, non lo dimentichi mai. Mi piace, secondo me se la giocherà per lo Scudetto con Inter, Milan e Napoli. Osimhen è un giocatore che fa la differenza. Lotta, non dorme sugli allori, va a prendere la palla, aiuta».
Infine un commenta anche su Spalletti nuovo ct della Nazionale:
«Spalletti è bravo, lo ha dimostrato. E’ un uomo che sicuramente dà fiducia. Però la Nazionale doveva puntare su Ancelotti che invece andrà al Brasile. Altrimenti doveva puntare su De Zerbi come tecnico giovane. Ancelotti al Brasile? Mi è sembrato strano che il Brasile abbia preso un tecnico straniero. E’ la prima volta che succede nella storia: Carlo è bravo, non si discute, ma resta da capire quanto conosce il calcio brasiliano».