A Radio Serie A: «Il Napoli ha vinto grazie a un cambio generazionale forte. Il mio esonero? Non c’era fiducia tra allenatore, squadra e società»

Questa mattina Carlo Ancelotti ha rilasciato un’intervista a Radio Serie A. Una lunga chiacchierata con il giornalista Alessandro Alciato durante la quale l’allenatore del Real ha parlato tanto dell’Italia:
«Mi diverto ancora e mi piace allenare giorno per giorno, trovando nuove soluzioni per la squadra. Il calcio è cambiato molto, ma questo ti spinge ad aggiornarti».
Con Ancelotti viene subito in mente quel Milan imbattibile:
«Difficile che possa tornare a trionfare in Europa perché nel calcio l’aspetto economico è molto importante e competere con chi ha più disponibilità è difficile. Se non si possono comprare i giocatori più forti bisogna fare una programmazione molto più a lungo termine e anche se il Milan quest’anno ha preso giocatori di ottimo livello migliorando la rosa, competere ai massimi livelli è difficile».
In quel Milan c’era anche Maldini che, con la nuova proprietà americana, è stato accompagnato alla porta di Milanello:
«Il milanista per forza di cose è affezionato a Paolo Maldini, figurati uno come me che l’ha avuto da capitano come allenatore. L’addio ha portato delusione, ma ovviamente il club va avanti e resta solo il dispiacere per una bandiera che si allontana dal rossonero. Per la sua conoscenza e capacità può fare quello che vuole nel calcio in futuro».
Ancelotti sulla Serie A appena iniziata:
«Il campionato è seguito con grande interesse in Spagna, più della Premier League. Non so chi vincerà, ma Napoli, Inter, Juve e Milan partono in prima fila. Senza le coppe la Juventus sarà molto pericolosa».
Sullo scudetto del Napoli:
«Il Napoli ha fatto un cambio generazionale forte, riuscendo a comprare dei giocatori importanti, soprattutto uno degli attaccanti più forti in Europa, che è Osimhen. E questo cambio radicale gli ha permesso di vincere».
Un retroscena su Osimhen:
«Osimhen è uno degli attaccanti più forti in Europa, ma non ci abbiamo mai pensato. Con l’arrivo di Bellingham abbiamo pensato di sopperire in altro modo all’addio di Benzema».
Ancelotti ha allenato il Napoli:
«A Napoli è successo quello che succede quando non crei un rapporto di fiducia tra le componenti. E quindi tra allenatore, squadra e società. Quando questo non si crea. Se mi dispiace? No, sono cose che succedono».
Su Spalletti ct della Nazionale:
«Sì, perché Spalletti ha l’esperienza e le conoscenze per lottare per la qualificazione agli Europei e ai Mondiali. I problemi con De Laurentiis? Se lui si siede sulla panchina della Nazionale significa che firma un contratto e che può firmare questo tipo di contratto. Luciano ha un grande obiettivo, che è tirare su l’Italia che ha avuto difficoltà con la mancata qualificazione al Mondiale. Ovviamente per l’Italia non è così semplice perché nell’ultimo periodo c’è stata una mancanza di qualità, di calciatori di livello, ma ora credo che stiano venendo fuori calciatori interessanti».
Perché Ancelotti non ha mai allenato la Nazionale?
«Perché mi piace allenare giorno per giorno».