ilNapolista

Cajuste ci rivela che il Napoli “indie” è vivo e lotta insieme a noi

Ci stavamo rassegnando alla disputa tra Sinatti e Rongoni. Poi, finalmente un acquisto da Napoli in stile Kvara: giovane, apolide, cittadino del mondo

Cajuste ci rivela che il Napoli “indie” è vivo e lotta insieme a noi
Auxerre's Malian midfielder Birama Toure (C) fights for the ball with Reims's Swedish midfielder Jens Cajuste during the French Ligue 1 football match between AJ Auxerre (AJA) and Reims (SR) at Stade de l’Abbe-Deschamps in Auxerre, central France on February 5, 2023. (Photo by ARNAUD FINISTRE / AFP)

Dall’ennesima stanca mattina passata ad interrogarci sul passaggio di stato da Sinatti a Rongoni – un po’ i Sella e Cavallo della preparazione atletica – ecco spuntare all’intrasatta Jens Cajuste. Uno spiraglio di luce in questo torbido agosto napoletano con lo Scudetto accantonato da qualche parte, gli A16 eradicati come il vaiolo, gli apostoli di De Laurentiis al potere e i tifosi “normali” un po’ frastornati: davvero dobbiamo esultare per tal Natan? L’apertura di credito di questi ultimi – 24.000 abbonamenti bruciati in poche ore, questo sono – ha adesso un appiglio consistente. Cajuste, appunto.

Cajuste è un acquisto da Napoli. E’ il sintomo d’una recrudescenza di vero Napoli, quello un po’ indie diventato pop su tutti i giornali del mondo in primavera. Il club pescatore di talenti al di là dei soliti passaporti, quello accorto e sfrontato che chiude trattative fuori dagli schemi, senza ammiccare troppo. Lo stile Kvaratskhelia, insomma. Il nostro brand. Ecco chi è Cajuste.

E lo scriviamo mentre impariamo chi è Cajuste, sia chiaro. Non contrabbanderemo 10 righe di Wikipedia per farina del sacco nostro. Però anche le informazioni sul suo conto che è possibile rintracciare online nell’immediato traducono la ritrovata linea (commerciale? politica?) della società che ha appena sconquassato la mesta Serie A e tre quarti d’Europa. L’avevamo smarrita dietro le 352 riunioni per il rinnovo di Osimhen, ormai angustiati da Mario Rui che detta le condizioni a mezzo procuratore.

La sorpresa di questo mercoledì è già nel nome, così sincopato, privo di vincoli, quasi liberatorio. Qual è la fonetica giusta di Cajuste? Sappiamo che è giovane, ma non tantissimo. Costa poco, ma non pochissimo. Viene dalla Ligue 1, pur sempre cuore d’Europa, e s’è già affacciato in Champions League con il Midtjylland. Ha 15 presenze con la nazionale svedese.

La nazionalità, poi, non è un dettaglio. Perché Cajuste ha origini multietniche, di crescita internazionale. È nato in Svezia da padre haitiano-americano e madre svedese, ma a cinque anni si è trasferito in Cina, a Luoyang e poi a Pechino. Ha cominciato a giocare a pallone in Cina. E’ il naturale proseguimento d’una rotta di sponde come in un flipper, tra la Georgia, il Kosovo, la Corea del Sud e la Nigeria.

Ancor prima delle visite mediche l’abbiamo già piazzato in un paio di schemi adatti a Garcia, come vice di Anguissa o di Zielinski. Per i dovuti approfondimenti rimandiamo a L’Equipe, o qualche giornale svedese. Intanto ci adeguiamo con moderazione, con qualche tacita riserva, ma riconoscendo che è sempre meglio prendere il Napoli sul serio, più che in parola.

ilnapolista © riproduzione riservata