A L’Equipe: «A tanto ammonta la perdita con l’esclusione di un anno dalla Champions. Dopo la Superlega il basket europeo non se la passa bene»
Il presidente Uefa Ceferin ha parlato a L’Equipe del nuovo format che ci sarà per la Champions League e della questione Superlega.
Oggi è l’ultimo sorteggio della Champions League nella sua forma attuale. Poi avremo una formula che inizierà con mini-campionati. Alcuni lo vedono come un passo verso la Superlega. Si sbagliano?
«Chi dice questo non capisce nulla di calcio. Questo non ha nulla a che fare con la Superlega. Ci saranno più squadre, la competizione non sarà chiusa, sarà più interessante e tutti potranno qualificarsi. Anche i piccoli club sono molto contenti di questa nuova formula.»
Perché ha cambiato una competizione che funziona molto bene?
«Anche se dà soddisfazione, perché non renderlo ancora migliore? Non ripariamo ciò che non è rotto, ma possiamo migliorarlo. Ci sarà più imprevedibilità, perché con la formula attuale sappiamo spesso, da novembre, chi si qualificherà per le fasi a eliminazione diretta. Questa nuova Champions League è tutt’altro che un passo verso la Superlega.»
Real e Barça, che stanno continuando il loro progetto di Superlega, stanno ancora partecipando alla Champions League. La Uefa non può farne a meno, è questo che ti impedisce di sanzionarli?
«In primo luogo, voglio dire che c’è troppa attenzione rivolta a questi progetti. C’è un ricorso dinanzi alla Corte di giustizia europea. Ma è strano che alcuni (Real e Barça) vogliano giocare le nostre competizioni che dicono di non gradire… Francamente, i progetti di cui mi stai parlando non meritano di essere commentati tanto. Nessuno li desidera. Anche all’interno dei club di cui mi parli, a parte i principali manager. E’ troppo presto per dire se saranno sospesi.»
La Juve è stata sospesa per le sue irregolarità finanziarie nella stagione in cui compete solo in Conference League. Una coincidenza?
«Prima di tutto, ha senso che un club che non ha rispettato le regole debba essere sospeso. Questa è una decisione di un organo indipendente (l’organo di controllo finanziario dei club). Non possiamo sanzionarli tra dieci anni se hanno fatto qualcosa di sbagliato ora. Non si può decidere di sospendere la Juve nel 2028 in attesa che si qualifichi per la Champions League… Per qualsiasi club, una penalità del genere è importante. Si perdono dai 40 ai 50 milioni di euro. Questo non è niente, e soprattutto se sei un club in gravi difficoltà finanziarie.»
Il pericolo della Superlega è completamente cancellato o tornerà?
«Stiamo parlando di un pericolo che, per me, non esiste. Forse tra 50 anni, non lo so. Il calcio europeo è forte. Guardate cosa è successo nel basket. Hanno una Superlega chiamata Euroleague e il basket non se la passa bene. Stanno perdendo soldi. Ci sono migliaia di club in Europa e stiamo costantemente parlando solo di due».