A Libero: «Giusto sostenere la battaglia contro l’abuso da parte di uomini in posizioni di potere, ma le donne devono essere capaci di togliersi le mani di dosso».
Su Libero un’intervista a Giuliana De Sio. Parla della sua vita fuori dal palcoscenico e lontano dai riflettori.
«Non è una vita da persona comune perché non essendomi fatta una famiglia, non avendo né figli né marito, vivo come una adolescente. Sono continuamente contornata da gruppi di amici che vengono a trovarmi, sia se mi trovo al mare, sia se sto in città. La mia vita è tutta con gli amici. Ho un gruppo molto vasto di persone che frequento e riempiono dei buchi che altri colmano in maniera diversa, magari proprio formandosi una famiglia tradizionale. Nella mia vita nessuna giornata somiglia all’altra perché non ho nessuna abitudine particolare, tranne adesso, in questo periodo, che mi sono trasferita in una casa sul mare e ogni tanto vengo a fare delle serate anche per rompere un po’ la monotonia della vacanza. Io d’altra parte non sono proprio una vacanziera. Non mi piace tanto stare in vacanza».
Non si è fatta una famiglia ma ha avuto relazioni con uomini iconici, suoi grandi colleghi attori come Haber e Nuti, parte del suo stesso mondo. Che amori sono stati? De Sio:
«Haber, Nuti, poi ho avuto anche storie con personaggi diversi, di altra caratura, registi come Elio Petri che era un intellettuale. Degli attori in realtà penso che non siano nemmeno uomini fino in fondo. Ricordo in tal senso un’intervista di Valeria Golino che aveva come titolo: “Non sono mai stata con un uomo” e sotto c’era scritto in piccolo “solo attori”. Questo perché gli attori hanno delle vanità tipicamente femminili. Non sono molto maschili in questo senso…».
Gli attori uomini sono più “primedonne” delle attrici?
«Sì. Sono più donne delle donne…».
La De Sio parla del #MeToo.
«Io penso che in quel movimento ci sia tanta verità ma anche tanta fuffa. Si è messo tutto in un calderone e non era la cosa giusta da fare. Una cosa del #metoo certamente giusta e davvero da sostenere è la battaglia contro l’abuso da parte di uomini in posizioni di potere che mettono nelle condizioni di essere minacciate e ricattate donne che semplicemente vogliono lavorare. Questa è la cosa veramente grave. Gli eccessi di donne che si mettono a urlare dicendo di essere state molestate appena un uomo mette loro una mano su una spalla, invece, mi fanno veramente ridere».
Lei nella sua carriera ha mai subito qualche tipo di molestia? De Sio:
«Quando ero ragazza ci sono stati episodi ma io, assieme alle mie amiche e colleghe di allora, ce la siamo cavata da sole con una risata. Non è che le donne debbono essere protette dallo Stato. Se un uomo si avvicina a una donna e le fa un’avance che non sia una violenza o uno stupro naturalmente, dobbiamo essere perfettamente capaci di toglierci la sua mano di dosso, reagire, buttarla a ridere, dicendo qualcosa, liberandoci senza però sentirci offese, manipolate o violentate. Mi sembra eccessivo. Poi è chiaro che laddove ci sia la violenza vera e propria, quella sia da sanzionare».