Lo scrive La Repubblica. Il ministro dello Sport chiarirà la nomina del presidente e il conflitto di interessi con il presidente della Lazio
In Parlamento esplode il caso della nomina di Marco Mezzaroma alla presidenza di Sport e Salute. Mezzaroma è il cognato di Lotito, che con la cassaforte dello sport italiano ha un notevole debito come presidente della Lazio. Il ministro dello Sport Andrea Abodi sarà chiamato in Senato a spiegare i motivi della sua nomina.
La Repubblica scrive:
“Il caso Lotito-Mezzaroma esplode in Parlamento. Il ministro Andrea Abodi sarà ascoltato oggi alle 13 in Senato per quanto riguarda la nuova governance di Sport e salute, la cassaforte dello sport italiano. In particolare per l’indicazione di Marco Mezzaroma come nuovo presidente. Prima della nomina infatti la scelta del ministro per lo
Sport deve passare attraverso il voto delle commissioni parlamentari. E qui tanti hanno storto la bocca, dopo l’articolo di Repubblica sul rapporto che lega il presidente in pectore della società del Mef e il senatore Claudio Lotito. Perché Lotito è il cognato di Mezzaroma (ha sposato la sorella Cristina). Ma è anche, o soprattutto, il presidente della Lazio, che gioca le proprie partite allo stadio Olimpico, pagando per questo un affitto proprio a Sport e Salute”.
Il deputato Pd con delega allo sport, Mauro Berruto, ha sottolineato «la necessità di un chiarimento riguardo a un potenziale conflitto d’interessi. La premier Meloni faceva riferimento al modello islandese per lo sport. Ecco, spiegatelo a un islandese che il presidente di una squadra di calcio paga l’affitto dello stadio dove gioca a una società presieduta da suo cognato».
Abodi dovrà riferire sulla scelta di Mezzaroma.
“Abodi quindi, ministro scelto per guidare lo sport da Giorgia Meloni in persona, sarà ascoltato oggi su quella scelta. Voluta, più che da Lotito, raccontano in ambienti politici, proprio dalle persone più vicine alla premier: il cognato (a proposito di cognati…) Lollobrigida e Giuseppe De mita, a lungo candidato a essere lui stesso presidente di Sport e Salute, prima che la mancanza di alcuni requisiti e motivi i opportunità legati al suo lavoro suggerissero di far cadere il proposito. Ma non l’idea di mettere un uomo di strettissima fiducia al timone della società che gestisce gli investimenti dello sport sul territorio”.