Fallito il reintegro del calciatore accusato di stupro per “difficoltà nel ricominciare al Manchester United”. The Athletic dà una versione diversa

Il Manchester United ha escluso Mason Greenwood dalla prima squadra. Lo ha annunciato in un comunicato stampa la stessa società sul proprio sito ufficiale.
La società afferma di aver concluso le indagini dopo aver valutato attentamente “i desideri, i diritti e la prospettiva della presunta vittima insieme agli standard e ai valori del club“. Alla luce di ciò ribadisce però che Greenwood non è stato condannato, non ci sono prove schiacciati a suo carico e quindi nulla dimostra una responsabilità diretta del calciatore rispetto alle accuse:
“Sulla base delle prove a nostra disposizione, abbiamo concluso che il materiale pubblicato online non ha fornito un quadro completo e che Mason non ha commesso i reati per i quali era stato inizialmente accusato. Detto questo, come oggi Mason riconosce pubblicamente, ha commesso degli errori di cui si sta assumendo la responsabilità”.
Nonostante tutto però, Greenwood ha ammesso di aver commesso degli errori e per questo motivo società e calciatore concordano sulla scelta di non continuare il rapporto professionale:
“Tutti i soggetti coinvolti, compreso Mason, riconoscono le difficoltà con lui nel ricominciare la sua carriera al Manchester United. È stato quindi concordato di comune accordo che sarebbe stato più appropriato per lui farlo lontano dall’Old Trafford, e ora lavoreremo con Mason per raggiungere questo risultato“.
Si tratta di un comunicato sui generis. Perché, se formalmente innocente, Greenwood non può continuare con la maglia dei Red Devils? Lo spiega The Athletic:
“A partire da mercoledì della scorsa settimana, il piano dello United era di reintegrare Greenwood. Giovedì e venerdì, i dirigenti del club hanno provato a giustificare la scelta ai dipendenti, arrabbiati per le intenzioni della società. Alcuni che hanno persino minacciato dimissioni e scioperi. Gli analisti del sentiment interno al club hanno monitorato le opinioni dei tifosi online, e hanno registrato un aumento di commenti negativi. Il piano di reintegro di Greenwood prevedeva anche la valutazione del sentiment di diversi opinion leader, figure esterne, esperti di calcio, giornalisti e politici. Dovevano dire se erano a favore o contro il reintegro di Greenwood. Il piano poi divideva queste persone in tre categorie: «solidali», «di larghe vedute» o «ostili». Inoltre il documento del club elencava una serie di enti di beneficenza per abusi domestici ritenuti «ostili»“.