Azzurre tremebonde e in confusione tattica, distruttrici anziché creatrici. Se ci facciamo gol da sole e il Sudafrica corre più di noi, c’è poco da inventarsi
Sul Corriere della Sera il “tonfo” dell’Italia femminile, che saluta il Mondiale eliminata dal Sudafrica. Gaia Piccardi scrive di “piccola Italia che si fa autogol”.
“Agli antipodi dall’orgoglio di Marta abita la piccola Italia delusa e masochista, capace di farsi autogol in tutti i sensi: il fantozziano retropassaggio di Orsi a Durante rimette in corsa il Sudafrica dopo il rigore di Caruso, i due risultati su tre a disposizione per meritarci l’Olanda negli ottavi evaporano in una notte di pioggia e vento, il 3-2 incassato con gravi errori difensivi e di (non) filtro a centrocampo condanna la compagnia delle celestine all’eliminazione nel girone, regalando alle Banyana Banyana il primo successo della loro storia al Mondiale”.
L’equilibrio precario tra giovani e veterane, scrive la Piccardi, ha retto con l’Argentina, ma è imploso con la Svezia e anche ieri le azzurre sono apparse “tremebonde e in confusione tattica, distruttrici anziché creatrici“.
“Gli ottavi, qualificandosi da seconde del girone, erano alla portata ma non li abbiamo meritati: tre reti in fotocopia da calcio piazzato con la Svezia e il clamoroso svarione di ieri ci costringono a una mediocrità da cui speravamo di esserci affrancate; out il Brasile, la Spagna che prende 4 gol dal Giappone, gli Usa che soffrono: è un mondo che sta cambiando, nel quale non c’è spazio per un’Italia indecisa”.
Ora l’Italia deve ripartire dalle giovani fatte debuttare dalla Bertolini e dalle veterane che hanno ancora qualcosa da dare, “ma se ci facciamo gol da sole e il Sudafrica corre più di noi, c’è poco da inventarsi“.