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Jacobs va gestito in maniera diversa, i Mondiali non sono stati un bello spot (Gazzetta)

Il “soli contro tutti” non basta più, va creata una struttura. Servono decisioni drastiche e coraggiose che coinvolgano coach Camossi

Jacobs va gestito in maniera diversa, i Mondiali non sono stati un bello spot (Gazzetta)
Italy's Lamont Marcell Jacobs crosses the finish line in the men's 100m heats during the World Athletics Championships at the National Athletics Centre in Budapest on August 19, 2023. (Photo by Jewel SAMAD / AFP)

Sulla Gazzetta un’analisi franca della situazione Jacobs, situazione che definire preoccupante è un eufemismo. Dopo l’oro olimpico, nel 2022 ha vinto i 60 metri ai Mondiali indoor e i 100 agli Europei, e basta. Ai Mondiali è uscito mestamente in semifinale.

Scrive Giorgio Specchia:

Jacobs, per esempio, riuscirà a prendere Lyles o Tebogo sui 100? Paolo Camossi è il coach che ha costruito il fenomeno. Ma dopo la favola di Tokyo la sua stupenda creatura si è mostrata vulnerabile.

La curva degli acciacchi è in costante salita e bisogna invertire la rotta con decisioni drastiche e coraggiose sia nella preparazione sia nella programmazione. Che bisogno c’è, per esempio, di correre ancora le indoor?

È evidente che Jacobs vada gestito in maniera diversa rispetto a quanto fatto fino all’1 agosto 2021. Perché da quella formidabile serata, culminata con l’oro olimpico sui 100 metri, è finita una storia e se ne è aperta un’altra. Completamente diversa e che coinvolge anche coach Camossi. Da olimpionici adesso giocano un altro campionato e ci vogliono le risorse per giocarlo al meglio. Il “soli contro tutti” non basta più, va creata una struttura tecnica a supporto e dedicata al campione che nasce ogni cento anni. Jacobs non può più permettersi un’”altra Budapest” che ci consegna l’immagine di un atleta coraggioso ma battuto, senza potersela nemmeno giocare con gli altri. Non è stato un bello spot. 

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