«L’unica cosa che mi interessa è che sia uguale per tutti, che ci sia onestà, nella partita l’arbitro o il quarto uomo devono trattare tutti in modo uguale»
Mourinho è squalificato, non andrà in panchina domani contro la Salernitana (stadio Olimpico ore 18.30) ma ha tenuto la conferenza stampa.
Tra le varie cose della scorsa stagione sia a livello Uefa sia in Italia mi sembra ci sia stato un problema politico con Mourinho allenatore, non solo problema di campo. Quest’estate è stata fatta una valutazione da parte sua in questo senso?
«Una cosa è la Roma, un’altra io. Per me la cosa è semplice. Non voglio entrare sulla questione se sia politico o no, se sia istituzionale o no. A me interessa solo il campo, la partita, gli arbitri, il quarto uomo, il rettangolo di gioco e le panchine, l’unica cosa che mi interessa è che sia uguale per tutti, che ci sia onestà ed è così. ‘Non mi piace Mourinho’ non mi interessa, nella partita l’arbitro o il quarto uomo devono trattare tutti in modo uguale. Domani vi sfido a guardare la mia panchina e quella della Salernitana, dopo facciamo i complimenti agli arbitri per aver guardato le panchine allo stesso modo. Non sono neanche troppo preoccupato da questa situazione. Siamo tutti uguali, è l’unica cosa che voglio. Se siamo così avremo la stagione perfetta»
In una vicenda come quella di Matic le è piaciuto il comportamento del gruppo? I nuovi come si sono inseriti?
«Non ci aspettavamo l’uscita del signor Matic, la Roma ha avuto una risposta immediata e fantastica. Matic ha giocato per noi, se non sbaglio, tipo 50 partite e il 75% delle partite, è un grandissimo giocatore ed era importante per noi, ma lo abbiamo perso. Viene Paredes e viene Sanches, non Peppino e Tonino. Non è un problema, il problema è quando va via uno e non arriva un altro. Loro due non sono preparati al 100% ma se li prepariamo sono giocatori di grande qualità. Non perdiamo qualcosa. Il gruppo è fantastico, chi va via lo fa piangendo. Il contatto che la squadra ha con Sergio Oliveira, Veretout, Diawara, Felix, Volpato, Tahirovic, siamo ancora una famiglia. È andato via uno e sono arrivati altri, la famiglia continua. Benvenuti ai nuovi, che possono capire velocemente la dinamica di gruppo. Andiamo insieme, domani si inizia»