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Mancini insoddisfatto dalle nomine di Gravina: Buffon la goccia che ha fatto traboccare il vaso (Repubblica)

Il commissario tecnico si è sentito esautorato, non ha gradito il trattamento riservato ad alcune pedine del suo staff. Buffon nomina calata dall’alto

Mancini insoddisfatto dalle nomine di Gravina: Buffon la goccia che ha fatto traboccare il vaso (Repubblica)
(account Twitter Juventus)

Ieri le dimissioni di Roberto Mancini dalla carica di commissario tecnico dell’Italia. Il Corriere dello Sport descrive Mancini “tormentato” da giorni, soprattutto dopo la nomina del nuovo staff. Non tutte le scelte sono state condivise, da qui la crisi di Mancini, che si è sentito in qualche modo defraudato.

“Il presidente, già da un anno, voleva snellire e asciugare il corposo staff tecnico che ha sempre accompagnato il ct. Alcune scelte sono state condivise, altre meno. In ogni caso Mancini aveva deciso di andare avanti, almeno sino al 7 agosto, quando erano stati appena annunciati i nuovi quadri e l’arrivo di Buffon nel ruolo di capodelegazione che era stato di Vialli. Venerdì 11 il ct ha telefonato dalla Grecia a Gravina, confessando i suoi disagi. Il giorno dopo si sarebbero dovuti risentire, non è successo, silenzio da una parte e dall’altra. Roberto aveva preso altre 24 ore di riflessione, sabato in via Allegri è arrivata la sua lettera di dimissioni. Gravina non ha rilasciato dichiarazioni”.

Il quotidiano sportivo fa le pulci alle nomine decise dalla Figc e solo in parte condivise dal ct.

“In Figc sostengono abbia perso solo Evani, peraltro trovato all’epoca del suo insediamento. Si dice ci fossero state discussioni in Olanda (relative all’impiego di Bonucci) con l’ex vice allenatore azzurro. L’idea di Mancini sarebbe stata dirottare Chicco verso l’Under 21, affidata a Nunziata. Conosceva Bollini, nuovo vice, dai tempi della Lazio. Aveva suggerito l’ingresso di Barzagli nello staff e il ritorno di Gagliardi (match analyst all’Europeo 2021) come tattico, condividendo meno il trasloco di Lombardo (uomo di fiducia nei rapporti diretti con i giocatori) all’Under 20, l’uscita del preparatore atletico Di Salvo (rimasto responsabile area performance della Figc) e Nuciari (preparatore dei portieri entrato nell’area osservatori) dal suo gruppo di lavoro, di cui faceva parte anche Sandreani, coordinatore degli osservatori, non confermato a scadenza. Gravina, per dargli un supporto, aveva ingaggiato Giuliano Bergamaschi, il pedagogista della nazionale di volley”.

La Gazzetta scrive che la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la nomina di Buffon a capo delegazione dell’Italia:

“La Federcalcio assicura che il ct ha dato il pieno gradimento alle nuove nomine, mentre in ambiente manciniano fermentava insoddisfazione per il trattamento riservato ad alcune pedine dello staff. Mancini avrebbe percepito un calo di fiducia, consacrato dalla nomina di Gigi Buffon a capodelegazione, calata dall’alto. Forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.

Il Corriere della Sera:

“Il c.t., nei colloqui federali, si era battuto per la conferma di Salsano, che infatti è rimasto e Lombardo, passato alla Under 20, nei momenti liberi si sarebbe unito al gruppo di lavoro. Inoltre, era stato proprio Mancini a spingere per l’ingresso di Alberto Bollini, diventato suo vice e del difensore Barzagli, oltre che per il ritorno di Gagliardi, il match analyst che aveva lasciato l’azzurro per seguire Pirlo alla Juventus. Perché, se era contrario al profondo cambiamento deciso dai federali, non lo ha detto subito?”.

La Repubblica:

“Ogni tormento sembrava superato il 4 agosto dal ruolo di supervisore delle Under 21 e 20 e dal nuovo staff tecnico concordato con la Federcalcio: vice Bollini (campione europeo Under 19), assistenti Gagliardi, Barzagli e Salsano. Poi Nunziata all’Under 21, Lombardo all’Under 20 e Buffon nuovo capo delegazione, carica ricoperta all’Europeo da Gianluca Vialli, molto più di un fraterno amico per Mancini. Che tuttavia non avrebbe preso bene questo riassetto, senza i fidi Nuciari, Lombardo ed Evani e col solo Gagliardi da lui richiesto accanto all’altro fedelissimo Salsano, a differenza di Bollini, Barzagli, Nunziata e Buffon, tutte nomine federali”.

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