Al CorSport: «In passato rifiutai una proposta economicamente indecente dalla Cina, che mi offrì la panchina della Nazionale e di un club con tutti i nazionali».

Il Corriere dello Sport intervista l’allenatore della Roma, José Mourinho. Uno dei temi trattati è quello relativo all’Arabia Saudita, che quest’estate si è fatta avanti con due proposte diverse a Mourinho, una da parte dell’Al Hilal e l’altra da parte dell’Al Ahli. Al tecnico viene chiesto se ci ha pensato, prima di dire no. Mourinho ammette di averci fatto un pensierino e che in parte a trattenerlo è stata la promessa fatta ai suoi giocatori e ai tifosi di restare, ma non solo quello, anche se non solo quello.
«Al Hilal e Al Ahli. Ci ho pensato, sì. Prima di andare all’incontro ho informato la proprietà chiarendo che non avevo intenzione di accettare. A casa ho detto esattamente la stessa cosa. Per un lato mi sentivo prigioniero della parola data ai giocatori a Budapest e ai tifosi dopo lo Spezia, mimando la permanenza. Ma se mi chiedi se non ho accettato soltanto per questo motivo, rispondo di no, non solo per questo».
È un no definitivo? Mourinho lo esclude. Potrebbe ripensarci, in futuro.
«Non è definitivo, non lo è. In passato rifiutai la proposta più incredibile che un allenatore abbia mai ricevuto quando la Cina mi offrì la panchina della Nazionale e di un club nel quale avrebbero giocato tutti i nazionali. Una proposta economicamente indecente, fuori dal mondo e da tutti i parametri».