Via Sinatti, è arrivato Paolo Rongoni, che ha iniziato un lavoro totalmente diverso. “La maledizione di Castel di Sangro è nei fatti, non è colpa del clima”.
Il Corriere dello Sport torna sull’emergenza infortuni in casa Napoli. In due settimane di ritiro a Castel di Sangro si sono fatti male troppi giocatori. Il Napoli è in emergenza. Ha iniziato Lobotka il 28 luglio: fermo 4 giorni per un dolore da sovraccarico al ginocchio sinistra. Il giorno dopo è toccato ad Elmas, che ha saltato l’amichevole con l’Hatayspor per un affaticamento alla coscia destra ed è restato fermo 3 giorni. Il 30 luglio a registrare un affaticamento è stato Demme, che poi ha ricominciato ad allenarsi il 5 agosto. Il 2 agosto è stata la volta di Osimhen che ha saltato l’amichevole con il Girona per un affaticamento muscolare: è tornato ad allenarsi il 7 agosto. Lo stesso giorno si è fermato anche Kvara: contusione al ginocchio sinistro, terapie e differenziato per cinque giorni, ora si sta riprendendo. Il 3 agosto, invece, si è fermato Anguissa: una distrazione di primo grado del soleo e almeno due settimane di stop. Il 6 agosto Politano ha portato a casa un trauma distorsivo alla caviglia sinistra durante l’amichevole con l’Augsburg. Ieri, si sono fermati Rrahmani (lieve contusione) e Osimhen, per una distorsione alla caviglia. Troppi infortuni, decisamente.
“La maledizione di Castel di Sangro è nei fatti e certo non è colpa del clima, però le statistiche traballano e un pizzico di apprensione afferra alla gola oppure semplicemente ai muscoli, alle caviglie, alle ossa”.
Inevitabile puntare il dito sulla preparazione atletica, cambiata insieme al preparatore: via Sinatti, dentro Rongoni.
“Il resto va inserito nel contesto di una preparazione diversa, consegnata completamente a Paolo Rongoni, il successore di Francesco Sinatti, che stavolta deve orientarsi su una stagione differente dalla precedente, in cui non ci saranno soste lunghe e si giocherà a Natale e pure a Capodanno e che Garcia ha indirizzato anche scientificamente o mediaticamente”.
Dopo l’ultima amichevole con l’Augsburg, il tecnico ha detto:
«Stavolta non servirà una partenza a razzo ma bisognerà durare per tutti i nove mesi. Stiamo lavorando forte ed è normale che ci sia qualche problema».
Il quotidiano sportivo scrive:
“Però qualcosa è mutato, è scritto (quasi) quotidianamente nel libro bianco, in cui sono cerchiati le ‘distrazioni’, gli ‘affaticamenti’, ma pure i tackle al corpo e all’anima. Ci vuole un balsamo o un pizzico d’acqua santa, per uscire dagli equivoci”.