La Procura chiude il fascicolo sull’acquisto del nigeriano dal Lille: cade il profilo fiscale, mentre l’altro filone è destinato a cambiare sede
Ci sono novità nell’inchiesta sulla plusvalenza del Napoli per l’acquisto di Osimhen dal Lille, nel 2020. Si va verso l’archiviazione della parte fiscale dell’indagine, ovvero quella che riguarda il reato di dichiarazione fraudolenta, e verso lo spostamento dell’indagine a Roma per quanto riguarda il reato di falso in bilancio, che resterebbe invece in piedi. I pm valutano di trasmettere gli atti nella Capitale perché lì è stato approvato il bilancio del Napoli.
L’acquisto di Osimhen fu un affare da 71 milioni e 250 mila euro, 50 dei quali pagati cash, che ha generato 19,9 milioni di plusvalenze sulle quali la Guardia di Finanza indaga da oltre un anno.
Repubblica Napoli spiega:
“Adesso si profila l’archiviazione dell’ipotesi di “dichiarazione fraudolenta” contestata al presidente per l’imponibile dichiarato nel 2021 e relativo all’anno 2020. L’iniziale impostazione accusatoria configurava una presunta evasione dall’Iva di 4,6 milioni determinata da una sovrafatturazione di oltre 21 milioni di euro. All’esito degli accertamenti, a giudizio dei pm si può escludere che il club abbia ottenuto vantaggi di carattere tributario, dunque non ci sono elementi per andare avanti. Potrebbe lasciare Napoli invece il filone che ipotizza reato di false comunicazioni nel bilancio dal primo luglio 2020 al 30 giugno 2021 nei confronti del presidente De Laurentiis e del consiglio di amministrazione composto dai figli Edoardo e Valentina, dalla moglie Jaqueline Marie Baudit e dall’amministratore delegato Andrea Chiavelli. A Roma ha sede la società controllante del Napoli, la Filmauro, dunque i pm stanno prendendo in considerazione l’eventualità di stralciare il fascicolo e trasmetterlo per competenza nella capitale”.