Gli uffici legali della Figc e del Napoli sono al lavoro. Negli ultimi giorni è emerso tutto sulla clausola, ci sono gli estremi per Spalletti per fare causa
De Laurentiis e Spalletti rischiano di ritrovarsi in tribunale per la panchina dell’Italia. Il presidente del Napoli ce l’ha con il suo ex allenatore, che pure gli ha fatto vincere lo scudetto. Si è impuntato e non vuole liberarlo senza ricevere in cambio i soldi della penale inserita nel contratto del tecnico toscano. La Figc, d’altra parte, non intende pagare nulla per avere Spalletti a capo della Nazionale. Tra Spalletti e De Laurentiis è muro contro muro, scrive la Gazzetta dello Sport.
“Resta il muro contro muro e il paradosso di un presidente che s’impunta contro il suo ex allenatore e complica la formazione di una Nazionale che comprende giocatori del Napoli e rappresenta anche la città di Napoli. La Federcalcio lavorerà ancora di diplomazia per arrivare a una soluzione di buon senso, ma non tratterà ad oltranza. Gravina vuole arrivare a una decisione definitiva da annunciare nei prossimi giorni e la scelta sarà quella di Luciano Spalletti. Dovesse continuare il muro contro muro tra le parti, sarà poi il tribunale, in un secondo tempo, a decidere la legittimità della penale da pagare”.
La Figc sostiene che tra la Nazionale e il Napoli non può esserci concorrenza e punta anche sulla possibile violazione della clausola di riservatezza da parte del presidente De Laurentiis.
“La strategia della Figc, oltre alla effettiva mancanza di concorrenzialità tra Napoli e Spalletti, poggerebbe anche su una clausola di riservatezza legata all’accordo, che sarebbe stata violata da parte napoletana. Anche il fatto che Spalletti non stia lavorando e che la famosa clausola gli impedisca di rispondere a un’offerta professionale, potrebbe giocare a favore della Federcalcio agli occhi del giudice”.
La rosea continua:
“La questione Spalletti-Italia è troppo urgente e delicata, così gli uffici legali delle parti coinvolte, da quello della Figc capitanato da Giancarlo Viglione a quello del Napoli con Mattia Grassani (ma è probabile che anche il tecnico stia valutando una strategia), studiano senza sosta mosse e contromosse di quella che – dopo il no di De Laurentiis a ogni possibile mediazione pure a fronte delle pressioni anche politiche che lo invitavano a rinunciare al “bottino” come bon geste a tutela del Paese – appare destinata a diventare una vera battaglia”.
“i motivi per cui in via Allegri nessuno abbia la minima intenzione di assecondare le richieste di De Laurentiis sono diversi e molto chiari. Il punto cardine è la non concorrenzialità tra la Nazionale e il Napoli, che farebbe decadere il senso stesso della clausola. A questo si aggiunge anche la concreta ipotesi di una violazione del vincolo di riservatezza che sarebbe stato inserito nell’accordo firmato dal Napoli e da Spalletti. Se fosse davvero presente come sembra, considerato che negli ultimi giorni è pubblicamente emerso di tutto sul caso, ci sarebbero gli estremi per intervenire legalmente e a quel punto a farlo potrebbe essere lo stesso Luciano Spalletti. Insomma, le questioni ancora da definire sono diverse, di certo dopo le improvvise dimissioni di Mancini, la Nazionale di tutto aveva bisogno tranne che di una bufera che appare ormai destinata a risolversi davanti ai giudici per decidere chi sarà il nostro prossimo commissario tecnico”.