All’ennesimo rialzo del Napoli per Zielinski, loro hanno risposto con lo stesso metodo portandosi a casa il gioiellino spagnolo
Nel mondo reale delle trattative l’affare Gabri Veiga era tramontato già da qualche giorno, più o meno da quando era caduta l’ipotesi che Zielinski andasse in Arabia Saudita. La versione meno europea della trattativa descrive i due passaggi molto intrecciati e non soltanto per interesse di De Laurentiis. È stato l’ennesimo rialzo per il polacco da parte del Napoli a irritare e ad accendere la lampadina ai sauditi. Che qualcuno si ostina a voler considerare come i nababbi stupidi buoni solo a sperperare denaro, come se dietro non ci fosse un progetto geo-politico che comincia a essere più che evidente.
I sauditi le trattative le sanno condurre. Basta vedere come si è concluso l’affare Gabri Veiga: non hanno pagato la clausola di 40 milioni al Celta Vigo.
All’ultimo rialzo del Napoli per il cartellino di Zielinski, i sauditi hanno pensato che forse avrebbero potuto utilizzare lo stesso metodo. Giocare al rialzo, ma stavolta per il calciatore obiettivo della controparte. E così, complice l’agente Pini Zahavi che di quest’espansione calcistica è un attore non di secondo piano, ecco che è bastato un semplice contropiede per chiarire i rapporti di forza, invertire il corso degli accadimenti e chiudere un colpo che dal punto di vista strategico ha fatto parlare più dell’acquisto di Neymar.
Perché portare a casa un calciatore europeo di 21 anni, da tanti definito uno dei più promettenti di Spagna, è un’operazione che rende bene l’idea dello stravolgimento che sta avvenendo in uno dei settori commerciali più importanti del pianeta: il calcio. E che comincia a vacillare la certezza che l’Europa possa rimanere a lungo egemone in questo settore.