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Gli arabi comprarono Gabri Veiga perché De Laurentiis alzava sempre il prezzo per Zielinski

All’ennesimo rialzo del Napoli per Zielinski, loro hanno risposto con lo stesso metodo portandosi a casa il gioiellino spagnolo

Gli arabi comprarono Gabri Veiga perché De Laurentiis alzava sempre il prezzo per Zielinski
Italian film producer, owner and chairman of Italian football club Napoli Aurelio De Laurentiis attends the '130 years of Il Mattino' Italian daily newspaper event at the Royal Palace in Naples, Southern Italy, on May 25, 2022. (Photo by Eliano Imperato / Controluce via AFP)

Nel mondo reale delle trattative l’affare Gabri Veiga era tramontato già da qualche giorno, più o meno da quando era caduta l’ipotesi che Zielinski andasse in Arabia Saudita. La versione meno europea della trattativa descrive i due passaggi molto intrecciati e non soltanto per interesse di De Laurentiis. È stato l’ennesimo rialzo per il polacco da parte del Napoli a irritare e ad accendere la lampadina ai sauditi. Che qualcuno si ostina a voler considerare come i nababbi stupidi buoni solo a sperperare denaro, come se dietro non ci fosse un progetto geo-politico che comincia a essere più che evidente.

I sauditi le trattative le sanno condurre. Basta vedere come si è concluso l’affare Gabri Veiga: non hanno pagato la clausola di 40 milioni al Celta Vigo.

All’ultimo rialzo del Napoli per il cartellino di Zielinski, i sauditi hanno pensato che forse avrebbero potuto utilizzare lo stesso metodo. Giocare al rialzo, ma stavolta per il calciatore obiettivo della controparte. E così, complice l’agente Pini Zahavi che di quest’espansione calcistica è un attore non di secondo piano, ecco che è bastato un semplice contropiede per chiarire i rapporti di forza, invertire il corso degli accadimenti e chiudere un colpo che dal punto di vista strategico ha fatto parlare più dell’acquisto di Neymar.

Perché portare a casa un calciatore europeo di 21 anni, da tanti definito uno dei più promettenti di Spagna, è un’operazione che rende bene l’idea dello stravolgimento che sta avvenendo in uno dei settori commerciali più importanti del pianeta: il calcio. E che comincia a vacillare la certezza che l’Europa possa rimanere a lungo egemone in questo settore.

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