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Corvino: «Quello dei procuratori è un falso problema, come la storia dei troppi stranieri»

A L’Avvenire: «Il pallino ce l’hanno le proprietà. Per adesso gli arabi non sono un problema, portano risorse e non toccano i giovani italiani»

Corvino: «Quello dei procuratori è un falso problema, come la storia dei troppi stranieri»
FIORENTINA-NAPOLI SERIE A Db Firenze 29/08/2010 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport

Pantaleo Corvino è uno dei dirigenti sportivi con più esperienza in Serie A e in questa stagiona l’ha al servizio del Lecce. I salentini in questo momento si ritrovano al terzo posto della classifica con merito. D’Aversa sta sfruttando al massimo il capitale umano a disposizione.

Corvino, quando si tratta di costruire una squadra e scovare talenti, non è secondo a nessuno. L’intervista all’Avvenire:

«Propongo di inserire come Patrimonio dell’Unesco i tifosi, gli arbitri, molti allenatori e qualche direttore sportivo. Mettiamoci pure qualche giornalista che sa ancora raccontare questo calcio con un po’ di obiettività e se ci scappa anche un pizzico di poesia meglio ancora».

Nella sua lista mancano i presidente:

«Per tutte quelle categorie elencate ci sono corsi e si richiedono almeno uno studio preventivo per farne parte. Una volta i presidente erano imprenditori seri e capaci che dopo aver acquistato il club allestivano intorno a sé un management adeguato come se stessero curando l’azienda di famiglia. Oggi invece sono entrati in gioco le multinazionale, comandano i fondi di investimenti. Le app virtuali e le intelligenze artificiali hanno la meglio sull’elemento umano. Non va bene. E allora forse è tempo di istituire dei corsi a Coverciano per molti presidenti».

E i procuratori?

«Quello dei procuratori è un falso problema, come la storia dei troppi stranieri nelle rose delle nostre squadre. Il pallino in mano ce l’hanno sempre le proprietà, perciò se vuoi pagare un giocatore o un procuratore con il prezzo giusto, che sia straniero o italiano, puoi ancora farlo».

Gli sceicchi un altro falso problema:

«Per ora gli arabi portano risorse economiche e non estirpano il patrimonio dei nostri giovani. Se in futuro invece di accontentarsi di ingaggiare vecchi campioni a fine carriera prenderanno i migliori millennials italiani, allora ci sarà da preoccuparsi, ma per adesso il pericolo non c’è».

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