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Danilo: «Allegri vale Guardiola. È leale e diretto, sa anche tornare sui suoi passi»

Sul CorSport: «Con lui un rapporto che sfiora la complicità, ti dice: se con tre passaggi riesco ad arrivare in porta, perché impiegarne cinquanta?»

Danilo: «Allegri vale Guardiola. È leale e diretto, sa anche tornare sui suoi passi»
Mg Torino 27/08/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Bologna / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Danilo Luiz da Silva-Jhon Lucumi'

Il Corriere dello Sport, con Ivan Zazzaroni, intervista Danilo, difensore e all’occorrenza centrocampista della Juventus. Allegri ha dato al brasiliano la fascia di capitano e il giocatore ammette che con il suo allenatore c’è quasi complicità. Poi lo mette sullo stesso piano di Guardiola:

«Guardiola e Max per me sono primi a pari punti (in un ipotetica classifica di allenatore, ndr). Guardiola è per un calcio più posizionale, anche con lui ho giocato in più ruoli. A destra, al centro, a sinistra, in mezzo al campo. Dalla squadra pretende il controllo della partita in ogni momenti, dà indicazioni precise, concede qualche libertà esclusivamente agli attaccanti».

Anche con Allegri non ha fatto solo il difensore:

«Sono un centrocampista prestato alla difesa, in origine lo ero a tutti gli effetti. Con Max condivido moltissime cose, è leale, diretto, pochi giri di parole, e sa anche tornare sui suoi passi. Il nostro è un rapporto talmente franco da sfiorare la complicità. Ti dice: se con tre passaggi riesco ad arrivare in porta, perché impiegarne cinquanta? Max vuole soprattutto vincere. Se sono arrivato a questi livelli lo devo agli ultimi due anni con lui. Insiste molto sull’aspetto mentale, sulla libertà di espressione nel rispetto di certi codici tattici sui movimenti».

Una dichiarazione d’amore in piena regola verso il suo allenatore. Danilo ha anche l’opportunità di liquidare la questione Bonucci:

«Sono storie, caratteri e realtà differenti (la sua e quella di Bonucci, ndr). Io voglio che la decisione di smettere sia mia e soltanto mia, spero di poterlo fare tanto con il club quanto con la Nazionale. So che nel calcio possono intervenire altri fattori, gli imprevisti, ma so anche che farà il possibile per avere il pineo controllo di quel momento, anticipandolo».

Altra grana per la Juve è la questione Pogba:

«L’avevo visto molto più presente, la testa giusta. Gli sono sempre stato vicino, tante volte l’ho invitato a non mollare, a spingere e spingersi oltre. Non lo abbandono proprio adesso… Devo dire che qui alla Juve non mi ono fatto mancare nulla, dopo sei mesi il Covid, poi i problemi societari, adesso i guai di Paul. Speravo in una stagione più lineare».

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