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Donadoni: «Spalletti è l’uomo giusto per l’Italia, ha l’esperienza necessaria»

A Sportweek: «Ha allenato all’estero e con lo scudetto al Napoli ha dato una prova di forza. Riporterà l’entusiasmo attorno agli azzurri».

Donadoni: «Spalletti è l’uomo giusto per l’Italia, ha l’esperienza necessaria»
Napoli 11/09/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Juventus / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Sportweek intervista Roberto Donadoni, commissario tecnico della Nazionale dal 2006 al 2008. A Donadoni viene chiesto se Luciano Spalletti è l’uomo giusto per guidare l’Italia. Risponde di sì e spiega perché.

«Perché ha maturato l’esperienza necessaria ad assolvere nel modo migliore l’incarico. Perché con le sue squadre ha partecipato varie volte alle coppe europee e ha allenato all’estero, quindi conosce il calcio internazionale e le scuole di pensiero dei Paesi che di volta in volta andremo ad affrontare. Perché ha vinto l’ultimo scudetto dando col Napoli una impressionante prova di forza».

A Donadoni viene chiesto un parere sulle prime convocazioni di Spalletti. Sono quelle che si aspettava?

«Tutto sommato sì. Ha voluto dare un segnale di continuità rispetto al passato, introducendo alcune novità ma non troppe, considerando anche il doppio impegno ravvicinato per le qualificazioni all’Europeo che cade a ridosso della sua nomina. Poi, come sempre, il campionato si incaricherà di suggerire eventuali nuovi innesti».

Sull’assenza di Jorginho e Verratti, che nell’Italia di Mancini erano punti fermi, Donadoni dice:

«E’ dipeso forse dagli attuali problemi dei due giocatori: il loro stato di forma, il fatto che Verratti, per esempio, sembra fuori dal progetto tecnico di Luis Enrique al Psg, dopo che si era ipotizzato un suo trasferimento in Arabia. Si tratta in ogni caso di giocatori importanti, quindi ci andrei cauto prima di considerarli fuori del tutto».

Donadoni continua:

«Mi pare che Spalletti abbia voluto affidarsi a uomini di maggiore esperienza, che già conoscono l’ambiente e funzionali al suo gioco, anche se in questo momento non sono titolari nei rispettivi club. Penso a Frattesi e a Spinazzola, per dirne due».

Che Nazionale vedremo con Spalletti? Donadoni:

«Una squadra che rispecchierà le sue conoscenze e la sua filosofia calcistica. Quindi mi aspetto una Italia propositiva e che sappia conciliare gioco e risultato, anche per raccogliere di nuovo intorno a sé l’entusiasmo della gente, del quale c’è assoluto bisogno. Reduci come siamo da due consecutive mancate qualificazioni al Mondiale, ora più che mai è necessario che la Nazionale torni a essere attrattiva. Anche per questo spero che la faccenda della clausola tra lui e De Laurentiis si risolva bene e presto, senza lasciare strascichi: la Nazionale non ha bisogno di negatività. Per il resto, non sarà tanto questione di moduli, 4-3-3 o 4-2-3-1, quando di concetti e mentalità: immagino una squadra dinamica e verticale».

 

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