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Egonu più che a Maradona comincia a somigliare a Balotelli (Libero)

Titola Libero: “rovinata dagli antirazzisti”: “è donna, “gender fluid”, perfetta testimonial dell’Italia del futuro sognata dalle frange arcobaleno”

Egonu più che a Maradona comincia a somigliare a Balotelli (Libero)
Db Monza 18/08/2023 - Campionato Europeo Pallavolo femminile / Italia-Svizzera / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Paola Egonu

Di Paola Egonu scrive anche Libero, con Daniele Dell’Orco. Articolo così titolato: “Rovinata dagli anti-razzisti: Egonu da atleta a caso politico”. Sommario: “Azzurra campionessa di polemiche: ormai è più importante della sua nazionale I pensatori arcobaleno ci sguazzano, ma così sta diventando un nuovo Balotelli”. Il pezzo è anche in prima pagina con lo stesso titolo e l’occhiello: “più personaggio che atleta”.

Scrive Libero:

Per gli standard italiani, è come se Paola Egonu fosse una star calcistica applicata alla pallavolo.

Nella sua giovanissima carriera (ha 24 anni) è diventata, in un certo senso, più grande di tutto il movimento del volley. Colpa, o merito, di quanti hanno fiutato l’interesse ad anteporre al suo talento cristallino il fatto che come fenotipo corrisponda alla perfezione al nuovo standard di vita ultraprogressista: è nata a Cittadella da genitori immigranti dalla Nigeria, è donna, è “gender fluid”. Una perfetta testimonial dell’Italia del futuro che sognano dalle frange arcobaleno.

Massimo Gramellini, che ovviamente ne ha preso le parti gettando la croce contro il ct Mazzanti reo di «mortificare il talento» della Egonu relegandola in panchina all’Europeo e innescando la sua autoesclusione polemica per il preolimpico di Lodz (in Polonia), l’ha paragonata, carattere burrascoso annesso, ai Maradona e ai Pelé.

Il problema di Egonu però è che più che Maradona e Pelé sta iniziando a ricordare Mario Balotelli. Grande talento, grandissima esplosione, ottimi risultati nei top club, zero autodisciplina e fallimenti sonori quando le responsabilità bisogna dimostrare di saperle reggere. Il turning point nella carriera azzurra di Paola Egonu è stata l’elezione a portabandiera alle Olimpiadi di Tokyo. Una scelta molto ideologica e molto poco sportiva. Tant’è che, con gli occhi del mondo puntati addosso, l’Italia fallì miseramente.

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