A The Athletic: “Le critiche mi hanno fatto male. Mi scuso, ma è troppo facile criticare da lontano. Le cose si cambiano lì”
Jordan Henderson non sa come uscirne. L’ex capitano del Liverpool icona del movimento LGBTQ+ è stato universalmente criticato per essersi trasferito all’Al-Ettifaq, accettando così l’offerta dell’Arabia Saudita che considera ancora l’omosessualità un reato punibile con il carcere se non peggio. Henderson risponde alle critiche parlandone con The Athletic.
“La mia intenzione non è mai stata quella di ferire nessuno. La mia intenzione è sempre stata quella di aiutare la cause e la comunità. Ci possono essere molte critiche, molta negatività intorno a me come persona. Ed è difficile da accettare. Mi interessano le diverse cause in cui sono stato coinvolto e le diverse comunità… ci tengo davvero. E sentire che gli ho voltato le spalle mi ha fatto davvero, davvero male“.
“Tutto quello che posso dire è che mi scuso, mi dispiace di averli fatti sentire in quel modo. Ma non sono cambiato come persona. Mi sono speso per aiutare la comunità LGBTQ+. Ho indossato la fascia arcobaleno. Ho parlato con le persone in quella comunità per provare a utilizzare il mio profilo per aiutarli”.
Henderson dice che non escluderebbe di indossare la fascia arcobaleno in Arabia Saudita, insistendo sul fatto che il gesto è in linea con i suoi valori, ma non vuole essere irrispettoso… “È difficile per me capire tutto, perché riguarda la religione. Quindi, se indosso la fascia arcobaleno, e questo non rispetta la loro religione, allora non va bene neanche questo. Tutti dovrebbero essere rispettosi della religione e della cultura. Stiamo tutti cercando di lottare qui in termini di inclusione”.
Henderson dice di essere stato attratto dalla prospettiva di provare a far crescere il gioco che ama in un altro Paese e ha detto che “non cambierà nulla” criticando solo da lontano mentre seppelliamo “la testa sotto la sabbia”.