A inizio campionato l’addio del francese a campionato in corso pagava 10 volte la poste. Dopo 4 partite la quota è già dimezzata
All’inizio della stagione, appena un mesetto fa, un eventuale esonero di Rudi Garcia a campionato in corso era quotato a 10. Scommettendo 1 euro se ne sarebbero vinti 10. Adesso, dopo appena quattro giornate, la quota è crollata: ora l’addio di Garcia si paga a 4,50.
“L’attenzione dei tifosi – si legge in una nota di Agipronews – è piombata subito sul nuovo tecnico degli azzurri, le cui scelte non sembrano convincere una parte dell’ambiente partenopeo. C’è anche chi arriva a dire che il tecnico francese non riuscirà a mangiare il proverbiale panettone”.
“Su Snai – rileva Agipronews – la quota dell’addio del tecnico entro la fine della stagione è più che dimezzata, scesa a 4,50 rispetto al 10 di inizio stagione. Incideranno molto le prestazioni nelle coppe, ma il destino dell’allenatore dipenderà anche dal rendimento dei suoi giocatori: Osimhen non è apparso in gran forma nell’ultima uscita, mentre a salvare il Napoli dalla sconfitta sono stati Raspadori e Politano, forse rinvigoriti da una settimana di allenamento in Nazionale proprio agli ordini di Spalletti“.
Dopo il pareggio con il Genoa, Garcia ha parlato delle sostituzioni effettuate in campo, che hanno fatto molto discutere, dicendo:
Cambieresti qualcosa della formazione?
«L’obiettivo era far giocare Rrhamani ma c’era un grosso rischio di perderlo. Doveva giocare con Natan ma ho dovuto cambiare i pieni piani. Ma sono contento di come hanno giocato i titolari. Non c’è niente da dire sul reparto difensivo. Non cambierei nulla perché devo anche mandare dei segnali ai miei giocatori. Elmas si meritava di partire titolare e Zerbin di giocare. Sono anche contento perché i cambi hanno portato qualcosa con Raspadori e Politano, la luce è venuta dalla panchina e questo è molto importante».
Quando gli è stato chiesto se tra i destinatari dei messaggi di cui parlava ci fosse anche Kvara, l’allenatore francese del Napoli ha risposto:
«No, i messaggi sono per chi entra, non per chi esce. Alessio si meritava di avere minuti. Il mio messaggio era far capire che chi si allena bene può avere minuti in campo».