C’erano una volta le sigarette… La tabacco-mania prende giovanissimi e campioni affermati. L’Equipe: “E se fosse doping?”

C’erano una volta i ritiri fumosi, le sigarette di Scopigno, il vizio che si dirada nel senso di colpa dell’atleta che non potrebbe. E Balotelli, Zidane, persino Messi, Neymar, Rooney, Buffon, l’immarcabile Radja Nainggolan, Verratti. E Jack Charlton, che fuma tra due allenamenti sul campo del Leeds, nel 1970. E Johan Cruyff, il cui fumo bianco lo accompagnava negli spogliatoi: il fumo è stato per Cruyff quello che fu l’alcol per Best. Si diceva fumasse quattro pacchetti al giorno, è morto nel 2016 per un cancro ai polmoni, a 68 anni.
Il calcio e il tabacco hanno cambiato forma al rapporto. Adesso il tabacco non si fuma più, ora c’è lo Snus. Piccole bustine di tabacco essiccato che viene aspirato infilandoselo sotto il labbro superiore, contro le gengive. Pare che sia di gran moda tra i giovani. E che nel calcio sia una vera e propria invasione. L’Equipe ci ha dedicato un reportage.
Lo Snus, tanto per dirlo subito, “non provoca direttamente il cancro ai polmoni – spiega un esperto al giornale francese – ma contiene molta più nicotina di una sigaretta. Il suo consumo provoca il cancro alla bocca e alle gengive ed effetti a lungo termine sul pancreas”.
E’ commercializzato nomi sorprendenti (Pablo, Snatch, Dope, Puck o Candy Shop) e costa pochissimo: circa 5 euro per una scatola di venti bustine.
Di esempi dell’utilizzo dello Snus a vari livelli ce ne sono tanti, scrive L’Equipe. “Ricordiamo la foto postata su Instagram da Karim Benzema nel novembre 2022, scattata sull’aereo che portava la Francia in Qatar, per i Mondiali. Il suo vicino Marcus Thuram teneva in mano una scatola bianca circolare che somigliava a un pacchetto di Snus“.
Anche in Inghilterra alcuni giocatori della Premier League sono stati visti con qualcosa sotto le labbra, anche a bordo campo, come l’attaccante dell’Aston Villa Bertrand Traoré o il terzo portiere del Newcastle Mark Gillespie. Rashford ha pubblicato una foto su Instagram in cui si vede la piccola scatola identificabile sullo sfondo. Jamie Vardy non ha mai nascosto il suo consumo”.
Il problema è: se fosse un mezzo ideale per il doping leggero e non rilevabile? “Alcuni specialisti del tabacco lo vedono come un uso di doping che provoca un’accelerazione del battito cardiaco evitando le difficoltà respiratorie legate al fumo”, spiega Thomas Bujon, docente di sociologia all’Università Jean Monnet di Saint-Étienne e autore di uno studio sul soggetto. “E i suoi consumatori lo trovano rilassante”. Per altri specialisti lo Snus non influenza più di tanto la performance.
In ogni caso è vietato in tutta l’Unione Europea, tranne che in Svezia (la parola snus deriva dallo svedese significa “tabacco da fiuto”). Ma è facile ottenerlo, soprattutto online.