Il 5-1 dall’Inter non ha lasciato strascichi. 2-0 alla Lazio e primi in classifica. I rossoneri più forti anche degli infortuni
Il Milan di Pioli insegna che i derby sono sopravvalutati. Aveva ragione Zeman: sono partite che assegnano tre punti come le altre. Si può perdere un derby di brutto: 5-1 come lo ha perso il Milan contro l’Inter e ripartire quasi come se nulla fosse. Uno a zero al Verona, tre a uno al Cagliari e oggi 2-0 alla Lazio. Uno a zero che sta persino stretto ai rossoneri che vanno da soli in testa alla classifica e aspettano di vedere che cosa farà l’Inter a Salerno. Se i nerazzurri dovessero vincere, Milano sarebbe in testa in coppia, altrimenti il Milan sarebbe solo in testa al campionato.
Nel primo tempo il match è stato equilibrato, all’inizio la Lazio ha giocato meglio. Dal 30esimo in poi il Milan è cominciato a crescere, lentamente ma progressivamente. Nonostante l’uscita per infortunio di Loftus-Cheek e la maledizione del tacco di fronte alla porta che stasera ha colpito Reijnders.
Uscito Loftus-Cheek, è entrato Musah che non ha sfigurato, anzi. Ha dato peso, presenza. Adli si è confermato. Pulisic ha giocato un secondo tempo scintillante e non solo per il tiro che ha piegato le mani a Provedel. Nella ripresa la Lazio di Sarri non è esistita nonostante l’ingresso di Immobile lasciato in panchina. Il secondo gol rossonero è stato di Okafor su assist di Leao (come sul primo gol).