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Il Napoli sempre in fila nella lotta al razzismo: organizzò incontri con Koulibaly, #EqualGame della Uefa

L’organizzazione dell’incontro con Kalidou in un liceo di Milano, appoggiata dalla Uefa, le posizioni con Ancelotti in panchina

Il Napoli sempre in fila nella lotta al razzismo: organizzò incontri con Koulibaly, #EqualGame della Uefa
Napoli 28/11/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Lazio / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Kalidou Koulibaly

L’accusa di razzismo nel caso Osimhen. Com’era logico attendersi, le conseguenze della vicenda Osimhen non si stanno attenuando. Anzi. Soprattutto all’estero, peraltro comprensibilmente. E ora c’è il coinvolgimento del ministro dello Sport nigeriano.

Al di là della vicenda TikTok, è doveroso ricordare che il Napoli è un club da sempre in prima fila nella lotta al razzismo. E non solo perché è un club che spesso è stato ed è vittima di razzismo e/o discriminazione territoriale. Nel 2017 il Napoli aderì al progetto Uefa #EqualGame. Ricordiamo l’incontro di Koulibaly con gli ottocento studenti del Liceo Agnesi di Milano in un forum sulla diversità organizzato dal Calcio Napoli. Incontro cui aderì la Uefa. In più occasioni in Italia – le più eclatanti a Roma contro la Lazio e a Milano contro l’Inter – Koulibaly dovette subire i buu razzisti del pubblico.

Sempre Koulibaly (e con lui il Napoli) diede il proprio contributo alla vicenda – raccontata dalla Uefa – di Abubacarr Konta il giovane migrante del Gambia approdato in Italia e appassionato di calcio. Con Ancelotti in panchina il Napoli si distinse per una posizione chiara e più unica che rara in Italia in merito al razzismo.

Tornando alla vicenda Osimhen, ieri il Napoli ha diramato un comunicato in cui ha affrontato il tema.

Il Calcio Napoli, onde evitare qualsivoglia strumentalizzazione sul tema, precisa di non avere mai voluto offendere o prendere in giro Victor Osimhen, patrimonio tecnico della società.

A dimostrazione di cio’, durante il ritiro estivo, il Club ha fermamente respinto ogni offerta ricevuta per il trasferimento all’estero dell’attaccante.

Rappresenta dato di esperienza comune il fatto che sui social, in particolare su TikTok, da sempre, il linguaggio espressivo viene realizzato con leggerezza e creativita’, senza avere avuto, nel caso che ha visto protagonista Osimhen, alcuna intenzione di dileggio o di derisione.

Comunque se Victor avesse percepito una qualsiasi offesa nei suoi confronti questa era estranea a qualsivoglia volontà della società.

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