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Italia-Svezia a Castel di Sangro, le svedesi contro la sede: «Meritiamo uno scenario diverso»

Il Teofilo Patini può contenere circa 7.000 spettatori, nel comune ci sono circa 6.000 persone. Linda Sembrant: «Lì non arrivano mezzi pubblici»

Italia-Svezia a Castel di Sangro, le svedesi contro la sede: «Meritiamo uno scenario diverso»

Seconda partita della Nations League femminile, domani alle 17:45  l’Italia ospita la Svezia, finalista dell’ultimo mondiale vinto dalle spagnole. Lo stadio scelto dalla Figc è quello di Castel di Sangro, il Teofilo Patini ( 7.000 spettatori). Dove il Napoli ha trascorso parte della preparazione estiva.

Uno stadio di modeste dimensioni. E proprio questo aspetto non è sfuggito alle calciatrici svedesi che, intervistate dal sito Aftonbladet hanno manifestato tutte le loro perplessità sulla scelta dell’impianto sportivo.

Scrive il sito svedese:

Quando la Svezia gioca una partita di qualificazione olimpica contro l’Italia, lo fa in un posto di cui pochi hanno sentito parlare, in un’arena che accoglie più persone di quante vivono nel comune. Lo Stadio Teofilo Patini, teatro della partita, può contenere circa 7.000 spettatori, il comune ospita circa 6.000 persone“.

Diverse calciatrici svedesi poi hanno giocato in Italia. Quindi sanno quale sia lo stato degli impianti sportivi italiani. Ne esistono di alcuni moderni, nuovi, con una capienza di certo superiore a quella del Patini. Colpisce anche la mancata esposizione delle ragazze di Soncin. Infatti, almeno alla luce del solo, ancora nessuno delle ragazze italiane ha criticato la scelta della federazione.

Le parole delle svedesi, invece, sono piuttosto dure. Come quelle di Lina Hurting, ex calciatrice della Juventus ora all’Arsenal:

«Ho sentito alcune voci sull’arena e cose del genere. Non è un’arena molto grande e non riusciranno nemmeno a vendere i biglietti, perché qui non arriva quasi nessuno. I biglietti sono gratis? Sì, allora vedremo se riusciranno ad attirarne qualcuno qui. Se riescono a fare il tutto esaurito, può essere un po’ comodo giocare anche partite come questa, ma poi deve venire anche la gente, altrimenti sarà noioso».

Anche Linda Sembrant, difensore della Juventus la pensa come la compagna di nazionale:

«Ci meritiamo uno scenario diverso, un posto diverso, è quello che penso seriamente. L’orario è anche buono, ma la posizione no. Non ci sono connessioni con i treni o altri mezzi, se non le auto private, e questo fa una differenza incredibile per portare gente allo stadio».

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