Da Zazzaroni alla Gazzetta che scrive: non un retropassaggio, non una linea orizzontale, Allegri ha preparato alla grande il match
L’analisi della Gazzetta del match Juve-Lazio finito 3-1.
Gol dopo 10’, ma la Juve non si ferma: schiaccia, colpisce, affonda. La Lazio è travolta. Non è la solita Juventus. Proprio diversa la filosofia. Non si vedono i lancioni per Vlahovic spalle alla porta, costretto alla sponda. La squadra guarda solo avanti: nessuno aspetta, tutti arrivano in velocità. Gatti crea superiorità in mezzo. Di Miretti ce ne sono due o tre. Niente possesso, sul 30 per cento: l’inutilità del pallone è regalata a Sarri. Anche i tocchi, comunque 500, sono essenziali e tutti verticali. Non un retropassaggio, non una linea orizzontale. Tutti sanno cosa fare, come il primo tempo a Udine. Allegri ha preparato alla grande il match, mettendo alle corde Sarri.
A proposito del possesso palla, Ivan Zazzaroni (suo il condivisibilissimo elogio di Allegri) scrive sul Corriere dello Sport:
L’irritazione di Immobile e compagni, in fondo, è comprensibile: deriva dal fatto che la rete discussa ha indirizzato la partita, consentendo alla Juve di giocare come avrebbe voluto, ovvero in protezione e di ripartenze (della serie, palla a loro, 63,8%, e segniamo noi); ripartenze che la coppia Vlahovic-Chiesa ha sfruttato come mai in precedenza.