Sul Corsera risponde a una lettera sull’uccisione del giovane musicista a Napoli e ricorda le finestre chiuse ai Quartieri Spagnoli per il concerto in sua memoria

Nella sue rubrica delle lettere sul Corriere della sera Aldo Cazzullo si occupa di Giovanbattista Cutolo il giovane musicista ucciso la scorsa settimana a Napoli da un ragazzo di 16 anni per aver parcheggiato male il motorino in piazza Municipio. Ed esprime concetti più che condivisibili.
La risposta di Cazzullo si conclude così:
Un giovane musicista napoletano, Giovanbattista Cutolo, è stato ammazzato da un ragazzo di 17 anni per il parcheggio di uno scooter. Dieci musicisti del conservatorio l’hanno ricordato con un concerto nei Quartieri Spagnoli, davanti a un muro di finestre chiuse, tra il rombo delle moto che continuavano a passare. Paura o indifferenza? L’unica cosa che non possiamo fare è continuare a raccontarci che va tutto bene, e se qualcosa va male è colpa di Garibaldi e dei bersaglieri. Non è in discussione l’immenso potenziale di arte e di talento, di cultura e di bellezza del Sud, ma l’incapacità di trasmettere l’amore o anche solo il senso dell’importanza dell’arte e della cultura alla società. Anche il talento va organizzato. E la premessa è sradicare la cultura della camorra, dell’omertà, dell’anti-Stato, della violenza.
E inizia così:
Oggi riflettere criticamente sul Sud è difficilissimo. Subito ti accusano di essere razzista; se poi sei piemontese, diventi un complice dell’aggressione antimeridionale.