Ieri ha fatto un autogol con la Scozia. “E diventato ciò che tutti i calciatori temono, vive sempre sull’orlo della catastrofe”

Anche l’Inghilterra ha il suo Donnarumma: il povero Harry Maguire. “L’uomo che sembra vivere ogni raro minuto che ha in campo cercando di sfuggire all’ombra di una catastrofe e, va detto, non sempre ci riesce”. La definizione, perfetta, è del Telegraph.
Maguire è una calamita di fuoco amico. Lo fischiano sempre. Un po’ come il portiere azzurro a San Siro. “E’ difficile distogliere lo sguardo da lui”, scrive Sam Wallace. “Fin dal suo arrivo in campo all’Hampden è stato pungolato senza pietà dal pubblico scozzese; ha fatto un autogol; ed è diventato capitano dopo che Harry Kane è uscito. Durante tutto questo dramma”, i tifosi inglesi non hanno mai mollato. Cantando i cori che di solito gli riservano, in particolare quello che finisce “la sua testa è fottutamente massiccia”. “Ne hanno composti un altro paio solo per l’occasione”.
“Quando Maguire ha finalmente lasciato il campo, dopo essersi unito ai suoi compagni di squadra per ringraziare il pubblico, quelli in tribuna non hanno mollato la presa”.
Maguire “è diventato ciò che tutti i calciatori temono. Al centro delle provocazioni del pubblico. E’ braccato. Il calcio ha sempre assecondato queste crudeltà, che possono acquisire uno slancio inarrestabile”.
“Ogni tocco di Maguire è preceduto da una nota tremula per suggerire la possibilità di un errore. Ogni passaggio riuscito è seguito da una risata finta di celebrazione”.
Poi lui ci mette del suo, eh. “A volte è difficile spiegare perché fa le cose che fa”. Tipo l’autogol.
Ma “va anche detto a questo punto va detto che i tifosi della nazionale inglese sono l’ultimo collegio elettorale – Southgate a parte – pronto a schierarsi dalla parte di Maguire. Ha perso da tempo i tifosi dello United. Perfino l’annunciatore dello stadio dell’Hampden non è riuscito a nascondere il suo piacere nel nominare Maguire come marcatore della Scozia“.