A Dazn: «Non gli ho detto niente. Gli ho fatto sentire che per noi sarebbe stato molto importante. Lo conosco bene, ha bisogno di sentirsi amato».

L’allenatore della Roma, José Mourinho, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Dazn poco prima della partita all’Olimpico contro il Milan. Mourinho ha naturalmente parlato di Romelu Lukaku, l’ultimo arrivato in casa Roma, presentato stasera davanti ai suoi nuovi tifosi.
«L’ultima partita che ha fatto Lukaku è stata ad inizio giugno con la Nazionale. Non si è mai allenato con la squadra e con il pallone, ha fatto il suo lavoro individuale. Non arriva in condizioni pessime, ma neanche perfette».
Può giocare uno spezzone di gara stasera? Mourinho:
«Abbiamo bisogno, perché non abbiamo tanti giocatori. Ci può aiutare, è successo lo stesso con Paredes che si è allenato da solo al Psg e ha giocato subito. Dobbiamo migliorare i giocatori anche con le partite».
Cosa ha detto a Lukaku per convincerlo a venire a Roma? Mourinho:
«Niente. Gli ho fatto sentire che per noi sarebbe stato molto importante. Lo conosco bene, ha bisogno di sentirsi amato ed è stata una scelta sua».
Le mancava il campo? Mourinho:
«E’ diverso, però è una decisione dell’anno scorso con un’influenza su questa stagione. Andiamo avanti».
Ieri Lukaku si è presentato ai tifosi con un’intervista rilasciata ai social della Roma:
«L’accoglienza che questo club e questi tifosi mi hanno riservato mi ha emozionato e rappresenta uno stimolo ulteriore a dare tutto per la mia nuova squadra. Ho respirato l’atmosfera dello Stadio Olimpico da avversario, ho sentito il calore dei romanisti e oggi è bello sapere di farne parte. Ho avuto modo di confrontarmi con la proprietà nei giorni scorsi e sono rimasto colpito dalla loro ambizione. È bastata solo una chiamata, i proprietari mi hanno telefonato qualche giorno prima dell’accordo, abbiamo parlato 30 minuti dell’ambizione che hanno per questa società e per i tifosi. Da lì tutto è andato velocemente. Abbiamo parlato di ciò che si aspettano da me e dalla squadra. Ho ascoltato, poi adesso iniziano le cose serie. Ho fiducia nella squadra, siamo noi che dobbiamo lavorare insieme per fare bene, dobbiamo essere umili, avere la testa bassa, pedalare, migliorare ogni giorno per fare buoni risultati. Questa è la mia maniera di vedere le cose, spero di aiutare la squadra a realizzare il massimo. È da quando avevo 11 anni che volevo lavorare con lui, adesso posso dire che lo farò per la terza volta. Mi conosce bene, conosce bene la mia famiglia, sa che uomo sono e io conosco lui. Insieme possiamo fare belle cose, abbiamo una bella squadra, dobbiamo lavorare e guardare di partita in partita».