Tra campionato e Champions ci saranno 7 partite in 22 giorni. Il tecnico dovrà fare i conti con stanchezza e voli interminabili dei suoi giocatori

Per i prossimi impegni, tra campionato e Champions, Rudi Garcia si affiderà al turnover per il suo Napoli. È inevitabile, scrive il Corriere dello Sport, visto che la squadra sarà impegnata in 7 partite in 20 giorni. Troppi calciatori impegnati nelle Nazionali, c’è da fare i conti con i ritorni tardivi e con l’acido lattico in circolo nelle gambe.
“Il Napoli sta entrando, con le sorelle impegnate in Europa, nel cosiddetto frullatore: si comincia domani sera a Marassi, si finisce l’8 ottobre con la Fiorentina e nel resto dei ventidue giorni, altre cinque partite nelle quali chiunque si porterà appresso i carichi di lavoro delle Nazionali. E dunque, turnover sia”.
Alcuni calciatori del Napoli sono rientrati soltanto ieri, altri hanno sostenuto voli lunghi diverse ore. Di Lorenzo ha giocato 180 minuti con l’Italia. E poi Rrahmani, Zielinski alle prese con lo psicodramma della sconfitta in Albania e dell’esonero del ct santos, o Kvara, la cui nazionale georgiana è stata massacrata dalla Spagna. Cajuste ha giocato 165’ con la Svezia. Lobotla ne ha giocati 160’ e ha dovuto vivere il dolore per la morte del papà.
“Però adesso diventa una prova di sopravvivenza, sette gare in rapida sequenza, una ogni tre o quattro giorni, con l’ansia da prestazione che afferra alla gola e il turnover che va modellato: Di Lorenzo, per non fare nomi, viaggia ad andatura insostenibile, non si ferma mai, e Zanoli è un’alternativa sulla quale puntare; in mezzo alla difesa, Rrahmani e Juan Jesus sono diventati la coppia, ma Ostigard reclama spazi e Natan è un investimento – con le garanzie di Micheli – da scongelare; a metà campo, alle spalle del terzetto elegante, c’è Elmas, che non deve aggiungere altro a ciò che ha dimostrato, e però Gaetano e Cajuste sperano di essere interpellati, semmai l’intuizione – non essendoci di fatto Demme – dev’essere sul ricambio naturale di Lobotka; e in attacco, vabbé, ce ne sono talmente tanti che Garcia può rischiare in ampiezza e in profondità”.