Un esempio virtuoso per i giovani (e non solo). Da piccolo aveva l’incubo di essere messo in porta. La mamma è nata nel paese di Yashin

Provedel il portiere della Lazio che martedì sera ha segnato di testa il gol del pareggio contro l’Atletico Madrid. Di lui scrive anche Il Giornale. Potrebbe essere il testimonial perfetto della campagna per il reddito di intraprendenza, ovvero l’opposto di quello di cittadinanza.
Il portiere Ivan Provedel, 29 anni, friulano di Pordenone, ultimo di 6 fratelli, potrebbe essere il testimonial ideale della campagna per il «reddito di intraprendenza» (l’opposto del reddito di cittadinanza).
Un esempio virtuoso per i giovani (e non solo) che, sul divano, tendono a rimanerci coccolati da comode rendite familiari e di
Stato. Ma ora, senza voler fare di Provedel un santino – la frase «Dio vede e Provede(l)» sarebbe esagerata -, si può pacatamente dire che il percorso professionale di Ivan ha molto da insegnarci.
Vola da un club di periferia all’altro: Udinese, Chievo, Pisa, Perugia, Modena, Pro Vercelli, Empoli, Juve Stabia (dove
il 7 febbraio 2020 segna un gol di testa contro l’Ascoli), Spezia, Lazio.
Da piccolo, usava le mani virtuosamente pure sui tasti del pianoforte. Per Ivan è la quadratura del cerchio; lì dove il «quadrato» era il sogno da bambino di fare l’attaccante (ruolo ricoperto da piccolo nelle giovanili del Treviso e del Pordenone) e il «cerchio» l’incubo di essere spedito in porta da qualche allenatore che aveva visto lungo (o, più banalmente, lo considerava inidoneo a far gol). Fatto sta che Provedel, nel ruolo di quello che sarebbe diventato il suo mito, Lev Yashin (a proposito, la mamma di Ivan è russa e natia dello stesso paese del «ragno nero»), mostra di saperci fare.