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«Quel che ha sofferto Tudor al Marsiglia, non lo augurerei al mio peggior nemico»

Longoria, presidente del Marsiglia a La Provence: «Era una guerra contro di lui». Lo fischiavano pure quando vinceva

«Quel che ha sofferto Tudor al Marsiglia, non lo augurerei al mio peggior nemico»
Marseille's Croatian head coach Igor Tudor looks on during the French L1 football match between Stade Rennais and Olympique de Marseille at the Roazhon Park Stadium in Rennes, western France, on March 5, 2023. (Photo by LOIC VENANCE / AFP)

Il presidente del Marsiglia è ancora Pablo Longoria. In una intervista a La Provence ha voluto chiarire la situazione esplosiva che si è creata intorno al club. Ha parlato anche di Tudor, allenatore del Marsiglia l’anno scorso. Troppe le pressioni da parte dei tifosi che hanno portato la loro rabbia e frustrazione oltre il limite. Diverse minacce a Longoria e Marcelino (che nel frattempo si è dimesso) a causa dell’eliminazione prematura della squadra nei turni di qualificazione di Champions. Le dichiarazioni del presidente.

«Dicono che Sampaoli l’ho fatto dimettere io. Lui mi ha detto: “Me ne vado, devi venire con me perché verranno a prenderti”. Con Igor (Tudor, ndr) si è creata  una guerra dentro contro di lui, la tensione era troppo alta. Questo non è normale. Si è ritrovato in un club dove tutti erano contro di lui: dentro e fuori. Quello che ha sofferto Igor non lo augurerei al mio peggior nemico».

Le parole del presidente del Marsiglia confermano che l’esperienza di Igor Tudor in Francia non è stata affatto facile. Fin da quanto è arrivato, ha incontrato difficoltà nel farsi seguire dai giocatori. Era il quotidiano La Provence a parlare di metodi duri non graditi ai giocatori: “Non esita ad urlargli contro appena li vede”.

Anche l’ex capitano Payet era disposto ad epurare Tudor: «Non lo conoscevamo, abbiamo scoperto una persona ruvida e brutale, prepotente. Siamo rimasti scioccati».

Ogni partita era una guerra contro l’ambiente esterno ed interno. Anche quando Tudor vinceva c’erano fischi allo stadio: “Al Velodrome l’ex secondo di Pirlo è stato fortemente fischiato dai tifosi dell’Om prima dell’esordio in campionato, contro il Reims. Una presa di posizione dello stadio”.

Alla fine l’ex allenatore anche dell’Udinese ha deciso di togliere il disturbo. Da professionista, lo ha fatto alla fine dello scorso campionato:

«Voglio ringraziare il presidente e tutti. È stato un onore lavorare all’interno del club, all’interno di questa famiglia con tifosi come raramente si trovano. A livello personale sono cresciuto. Lascio il club in una situazione migliore in cui l’avevo trovato. Lascio per motivi privati ​​e professionali. Non ho firmato con un altro club. Non sono arrabbiato con nessuno».

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