Entrambi i piloti Red Bull fuori in Q2. L’olandese 11esimo, Perez 13esimo. Pole per Sainz, Leclerc partirà terzo. Alle 14 il via al gp
Alle 14 il via del gran premio di Formula 1 di Singapore. La Ferrari ha solide basi per sperare in un podio dopo quello di Sainz a Monza. Nelle qualifiche di ieri è ancora lo spagnolo a conquistare la pole position, complice una Red Bull che sembra aver smarrito la via per dominare praticamente su ogni circuito.
A completare la prima fila è l’inglese Russel che per 7 millesimi supera l’altro pilota della Ferrari. Anche Leclerc autore di un’ottima qualifica, ma il monegasco sembra ancora un gradino sotto il compagno di squadra.
Entrambi i piloti di Christian Horner, invece, clamorosamente fuori in Q2. Quello di Verstappen e Perez è un risultato assolutamente inaspettato. L’olandese solo 11esimo, il messicano addirittura 13esimo. Certo i due hanno abitato gli amanti del motorsport a rimonte quasi impossibili, ma Singapore è un po’ come una sauna labirintica, seconda solo alla impossibile pista di Montecarlo.
A dare il senso e la portata del risultato clamoroso in qualifica è lo stesso Verstappen che, senza peli sulla lingua, ha dichiarato: «No, nel podio non posso proprio sperare».
Le motivazioni di questa prima anche se ininfluente debaclé le fornisce lo stesso pilota:
«Abbiamo fatto delle modifiche che hanno peggiorato la situazione. Non riuscivo a frenare, sentivo il retrotreno scivolare via. Sapevamo che sarebbe stata dura, ma non mi aspettavo così. L’auto non risponde ai cambi, abbiamo avuto problemi di sottosterzo, sovrasterzo e in frenata».
Ieri la Gazzetta dello Sport dava un’interpretazione diversa delle prestazione deludenti della Red Bull:
“Alla base dell’instabile comportamento dinamico della monoposto potrebbe aver contribuito la direttiva tecnica TD018. La direttiva ha l’obiettivo di limitare la flessibilità/deformazione degli elementi delle ali e la riduzione dello spazio di separazione tra flap ed ala. Si tratta di una norma che riduce la possibilità che i profili si deformino e si riduca il gap tra loro, a seconda del carico applicato. Non un vero e proprio “game changer”, ma sicuramente una norma che riduce gli spazi di manovra degli aerodinamici. La prestazione opaca di entrambe le Red Bull RB19, parzialmente preannunciata dalle dichiarazioni della vigilia di Verstappen, Perez e di Horner, di fatto potrebbe trovare una plausibile giustificazione proprio nell’introduzione della TD18“.