Oggi tocca a lui, dovrà difendere e difendersi dai pregiudizi dei tifosi, dalla boria saccente degli opinionisti da camera e tastiera
Domenica mattina fresca e genuina ed il pensiero a Bologna. Sorseggiando un caffè con la testa all’autogol di Gatti, la radio mi passa Dalla. Telefonami fra vent’anni. Chissà fra vent’anni Natan che posto occuperà tra gli almanacchi azzurri. Di certo, oggi, scenderà in campo con migliaia di occhi addosso, con il peso della numero tre sulle spalle, in una linea difensiva che somiglia di più a quella di Totò nei I Due Colonnelli che alla solida e impeccabile arringa difensiva di Perry Mason. Chissà come la starà vivendo la sua ansia da esordio, chissà se avrà saputo dell’ode al contrabbando di un anno fa e dei tre pacchetti mille lire. Kim arrivò a Napoli più o meno con la stessa diffidenza salvo avere subito la possibilità di piazzarsi accanto a Rrahmani per dimostrare il suo valore. Sarà che non capiva niente di italiano e dunque si è isolato lasciando parlare solo il campo. Veloce è veloce, è entrato in Portogallo per assaggiare il livello e ha provato a lasciare il segno con due spazzate ed una scivolata in area di rigore. Oggi tocca a lui, dovrà difendere e difendersi dai pregiudizi dei tifosi, dalla boria saccente degli opinionisti da camera e tastiera, dagli atei degli algoritmi, dai processi sommari e curvaioli che possono darti per pacco prima ancora di diventare un Gatti qualsiasi.
Natan è quello che il Napoli può schierare, è quello che potrà lasciare a riposo Juan Jesus, e va difeso, supportato, coccolato, incoraggiato. Scenderà in campo al Dall’Ara di Bologna già bollato senza averlo visto mai all’opera. L’oggetto misterioso del mercato estivo azzurro sta per avere una chance, un voto in pagella, un campo da calpestare, un motivo per farsi amare, elementi per farsi criticare. Oggi gioca Natan e mi viene da cantare: “Telefona tra vent’anni, io adesso non so cosa dirti (..) Nel vedere una mongolfiera che si alza piano, piano e cancella dalla memoria tutto quanto il passato”. Il passato è passato oggi il presente ha un nuovo tre sulle spalle ed è tutto ciò che dobbiamo difendere.