«O ne parliamo sempre oppure non ne parliamo soltanto pensando che fra 11 anni ci sono i Mondiali. Sport strumento di pace e di democrazia»

L’Australia non ospiterà i Mondiali del 2034. La notizia di oggi è infatti che il Paese dei canguri ha ritirato la candidatura per ospitare il torneo calcistico più importante al mondo. Di fatto il ritiro dell’Australia, spiana la strada all’Arabia Saudita. Sulla carta è il paese arabo l’unico altro candidato ad ospitare il Mondiale. Ulteriori candidature devono essere inoltrate alla Fifa entro il 30 novembre. Il ministro dello sport italiano, Andrea Abodi, ha commentato così la notizia:
«Io resto dell’idea, al di là che il 2034 è un orizzonte temporale lungo nell’ambito del quale mi auguro che alcuni equivoci democratici vengano definitivamente risolti, che i grandi avvenimenti, al di là della cautela dell’affidamento, possano essere uno strumento per velocizzare i processi di democratizzazione».
Abodi, presente alla seconda edizione della Giornata nazionale “Giovani e Memoria”, ha poi continuato
«Intanto aspettiamo che vengano assegnati e io mi auguro che la Fifa si faccia promotrice in prima persona di questo processo di crescita, al di là del fatto che dobbiamo anche uscire un po’ dall’ipocrisia perché con l’Arabia Saudita parlano tutti, fanno affari tutti, quindi o delle due l’una, o ne parliamo sempre oppure non ne parliamo soltanto in una prospettiva che fra 11 anni ci sono i Mondiali. Il tema esiste lì, come in altre zone del pianeta. Lo sport è sempre stato uno strumento di diplomazia di pace e di democrazia e mi auguro che anche in questa occasione possa dare il suo contributo».
Le parole del ministro dello sport si inseriscono in contesto di aperta polemica contro i Mondiali organizzati in un paese come l’Arabia Saudita. Il timore è che ci sia un nuovo “sportwashing” dopo il Qatar. Durante la scorsa Coppa del Mondo, stampa e media internazionali denunciavano le numerose violazioni dei diritti umani.