Caressa: «Non ho mai saltato una domenica di campionato per 35 anni. Sto già studiando il vietnamita. Non potevo dire di no»
Da stasera non c’è Fabio Caressa al Club di Sky appuntamento ormai tradizionale della domenica sera. Lo ha annunciato Caressa stesso a a Radio Deejay:
Caressa, insieme a sua figlia Eleonora, parteciperà alla nuova edizione di Pechino Express che si svolgerà in Vietnam.
«Dopo 35 anni prendo un mese sabbatico, la prossima (quella della scorsa settimana, ndr) è la mia ultima puntata per un mese. Non ho mai saltato una domenica di campionato per 35 anni. Sto già studiando il vietnamita. Se ti propongono un viaggio così con tua figlia, dici no?», ha detto.
Perciò stasera su Sky troverete Fabio Tavelli che lo sostituisce. Gli ospiti in studio sono gli stessi: Beppe Bergomi, Paolo Di Canio, Luca Marchegiani, Marco Bucciantini e Giorgio Chiellini in collegamento da Los Angeles.
CARESSA BOCCIA I SAGGI DI GARCIA
Nel salotto di Sky, dopo le parole del capitano Di Lorenzo, si parla del gruppo dei saggi del Napoli, Caressa chiede a Di Lorenzo: ma questo gruppo dei saggi che fate? Avete un Gruppo whatsapp? Da fuori non c’è sensazione di grande tranquillità
«Al di là dei saggi, non c’è questo tipo di frizione. È un momento delicato, non stiamo facendo benissimo, siamo sotto il nostro livello, il livello dei giocatori che abbiamo in squadra, è una situazione che non ci vede felici. Il campionato è lungo, dobbiamo iniziare a fare di più tutti quanti».
Marchegiani dice che è una cosa normale. «Non capisco perché ogni volta che nel calcio c’è qualcosa che apparentemente va fuori dagli schemi, debba provocare polemiche. Anche mister Capello ha detto che aveva un dialogo con gli spogliatoi con i più esperti».
Caressa si infervora: «E no però, è diverso. Capello non lo ha istituzionalizzato, Garcia sì. Si sanno i nomi. Qualcuno c’è, qualcun altro no. Chi si sente escluso dai saggi, non la prende tanto bene no? Secondo me è stato un errore formalizzare questa cosa».
Interviene Beppe Bergomi e racconta la sua prima volta da “saggio”.
«Avevo 26 anni e andai a parlare con l’allenatore per la prima volta. Era il Trap. Era a rischio esonero e io ed altri tre andammo da lui a digli che lo sostenevamo ed eravamo con lui e lui si commosse anche un po’. Alla fine abbiamo vinto il campionato, ma la stagione non era partita bene. Prima che iniziasse il campionato, era una stagione particolare, qualcuno partì per le Olimpiadi di Seul. C’era stata la Coppa Italia con alcune partite perse. Poi abbiamo vinto il campionato».