Al Corsera: «film girati con pochi mezzi e pochi soldi. Per Fellini ero troppo magra. Con me in copertina Playmen vendette 500mila copie»
Carmen Russo intervistata dal Corriere della Sera.
«Per Fellini ero fuori misura».
Ma se vantava un classico 90-60-90.
Carmen Russo: «Appunto. Troppo magra di fianchi». Questa poi. «Ma sì, lui era così. A 20 anni però ho avuto una particina nel suo La città delle donne, giusto sei secondi».
Nel ruolo di?
«Di una signorina prosperosa. Bellissima esperienza, un investimento per la mia carriera. Ho trascorso un mese allo studio 5 di Cinecittà, per me è stata una grande opportunità per imparare il mestiere».
Come andò con il Maestro?
Carmen Russo: «Federico era molto affettuoso con me. Passando, mi dava sempre una pacca sul sedere, senza malizia eh. Mi chiamava “la mia Russina”».
Girò qualche innocente commedia sexy.
«Due con Renzo Montagnani, che mi insegnò a doppiarmi da sola. Imparavo il copione a memoria e stupivo tutti. Ho appreso la disciplina dalla danza. Questi film leggeri sono stati poco considerati, ma venivano girati in tre settimane, con pochi mezzi e pochi soldi, non c’era tempo di ripetere le scene, dovevi essere bravo».
Posò per la rivista Playmen.
«Embé? All’epoca era un trampolino, un passaggio obbligato. E non c’era il photoshop, tutto naturale. Il mio numero ha venduto più di 500 mila copie. E la prima copertina su Sorrisi & Canzoni arrivò a 3 milioni».