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Commisso: «Mi hanno dato del mafioso e questo mi ha fatto male»

Per l’inaugurazione del Viola Park: «Abbiamo messo oltre 420 milioni nella Fiorentina e voglio dire che sono contento di aver investito ed essere ancora qui»

Commisso: «Mi hanno dato del mafioso e questo mi ha fatto male»
Mv Firenze 08/02/2020 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Atalanta / foto Massimiliano Vitez/Image Sport nella foto: Rocco Commisso

Rocco Commisso ha parlato ai microfoni di Sky Sport dal Viola Park, in occasione della cerimonia di inaugurazione del centro sportivo viola:

«Per me è una grandissima emozione, non ero venuto in Italia per fare questa cosa ma poi il sindaco di Bagno a Ripoli mi ha detto che avremmo potuto fare il centro sportivo. Dovevamo spendere 60 milioni, è costato più del doppio ma ora vediamo il perché: abbiamo dodici campi e sono orgoglioso di poter fare allenare anche le donne, come succedeva alla Columbia University. Sono contentissimo, così come per la vittoria dei nostri ragazzi a Napoli, l’hanno fatto perché sapevano che avevamo da fare questa festa»

Sugli obiettivi di squadra

«Ho detto sempre che ogni anno vorrei migliorare quello di prima. Mai parlato di campionati o Champions, ma sono sicuro che qui c’è una società che è tutta unita per un obiettivo, poi dove arriveremo non lo so»

Insoddisfatto per la doppia sconfitta nelle finali di Coppa Italia e Conference League.

«Vediamo, ci sono 176 squadre… Sono rimasto molto deluso per non aver vinto nessuna delle due finali, ora vedremo se sarà possibile vincere qualcosa»

Nella conferenza stampa di presentazione Commisso ha ripercorso la genesi dell’ideazione del centro sportivo della Fiorentina:

«Ho detto già 4 anni fa che sono tornato in Italia per restituire quanto mi ha dato, mia moglie voleva che andassimo in una bella città e siamo a Firenze. Penso che questa struttura possa aiutare la Fiorentina e ogni giorno si ritrovano qui oltre 800 persone. Abbiamo messo oltre 420 milioni nella Fiorentina e voglio dire che sono contento di aver investito ed essere ancora qui. Li ho investiti perché li avevo..»

Dopo i ringraziamenti di rito per chi ha progettato e poi realizzato il centro sportivo Commisso ha lanciato un messaggio chiaro contro la burocrazia:

«Non c’entrano solo le leggi, ma anche chi le applica. Infine dico che le cose in Italia possono essere fatte, spero questo possa essere un esempio. Fate investire chi ne ha voglia, l’Italia e il suo calcio hanno bisogno di nuovi stadi, ci sono i più vecchi d’Europa. Io avrei voluto, ma ormai è tardi, ho speso troppo qui. La burocrazia deve capire che si deve aiutare il calcio, la terza o quarta più grande industria d’Italia»

Infine quello che sembra essere più un sogno che un augurio: «Credo e spero che qualcuno vedendo questo voglia venire alla Fiorentina e non alla Juventus»

Queste le parole di Rocco Commisso:

«Grazie a tutti per essere qui presenti per questa giornata così importante. Dal 1926 la Fiorentina non ha avuto niente di sua proprietà. Oggi si può dire che la Fiorentina ha qualcosa di concreto. Non esiste in Europa e America una struttura così, e mai avrei pensato di poter vivere una giornata come questa. Ci sono oltre 800 persone che ogni giorno si ritrovano qui. Sono contento di aver investito tutti questi soldi. Li ho fatti in America e li ho riportati qui in Italia. Adesso tutte le squadre stanno giocando, tranne la prima squadra e la Fiorentina Femminile. Mi hanno fatto un bel regalo con le vittorie a Napoli e in Coppa Italia stamani a Terni. Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato nello sviluppo di questo progetto. Joe Barone in primis. Ringrazio poi Marco Casamonti, l’architetto, e Giovanni Nigro, il costruttore. Voglio ringraziare anche il Sindaco di Bagno a Ripoli che nel 2019 mi disse di venire a Bagno a Ripoli per farmi vedere il terreno. Qui c’è stata una discarica aperta per oltre 15 anni. Io mi arrabbio per questo motivo: nessuno all’epoca diceva niente per la discarica a cielo aperto, poi invece le critiche sono arrivate per il Viola Park. Vi dico un po’ di problemi che ci sono stati. Facendo gli scavi abbiamo trovato un muro, e sopra di questo non si possono fare costruzioni. Poi c’è stato il covid, c’è stata la guerra ed i prezzi sono variati. Poi ci sono stati i problemi burocratici. In Italia si può lavorare, ma il calcio ha bisogno degli stadi che sono i più vecchi di Europa. La politica deve aiutare chi vuole investire come me. Le cose in Italia si possono fare, se le persone che vogliono investire possono farlo e sono agevolate. E mi riferisco anche agli stadi. Mi vergogno quando parlo di questa cosa, ma ormai per me è troppo tardi perché i soldi li ho spesi qui. La burocrazia deve cambiare per aiutare il calcio. Il centro sportivo è per la Fiorentina, non me lo porto a casa. E’ stato fatto tutto con soldi privati senza chiedere un centesimo allo stato. I parcheggi? Mi avevano detto quattro anni fa che ci sarebbero stati il giorno della fine dei lavori. Non è stato così. In America ogni squadra è aiutata dai comuni per fare gli stadi»

Come mai questo investimento?

«Dopo pochi giorni che ero qui ho capito che non c’era niente di nostro. Ora mi emoziono a venire qui dopo le 17, quando vengono ad allenarsi i bambini dopo la scuola. Ci sono ragazzi che vengono da Follonica, Grosseto, Lucca. Spero che questi ragazzi un giorno preferiscano la Fiorentina alla Juventus, proprio per la struttura che abbiamo. Io sono una persona competitiva: sapete che orgoglio ho io nell’avere il centro sportivo più bello d’Europa? Tutti vogliono venire a vederlo. Si poteva fare con meno soldi, è vero, ma è difficile replicare una cosa così»

Rivincita personale?

«No, non sono in guerra con nessuno. L’orgoglio è personale, quello sì. Le critiche le fanno tutti, qualcuno mi ha anche offeso per la mia famiglia e per il mio nome. Mi hanno dato del mafioso e questo mi ha fatto male. Sono pochissimi quelli che mi hanno offeso e oggi se lo stanno rimangiando. Qui comando io, se non fanno i bravi qui non si può entrare e la responsabilità me la prendo io. Menomale che fino ad oggi il 99% di giornalisti e tifosi può entrare, ma qualcuno no»

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