A Rai GrParlamento: «Le sue dichiarazioni sono suonate come un alibi». Ieri il tecnico della Roma: «Perché non abbiamo giocato lunedì?»
L’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, è intervenuto a “La politica nel pallone” su Rai Gr Parlamento. Tanti i temi trattati dall’ad della Serie A, dalla proposta di De Laurentiis sui diritti tv all’espansione globale della Lega.
Affrontati anche i temi di stretta attualità, come la vittoria dell’Inter sulla Roma e la polemica sollevata da Mourinho:
«Le polemiche di Mourinho? Lo stimo per quello che fa per la Roma e per il calcio, ma le sue dichiarazioni sono suonate come un alibi. È un professionista che conosce il nostro mondo. Basta pensare al Barcellona che ha giocato in Champions e poi il Clasico alle 4 di pomeriggio. Il tema del recupero non poteva essere gestito meglio, una partita importante deve giocarsi nel momento di maggior picco».
Mourinho dopo la partita aveva sollevato il tema del calendario sfavorevole:
«Siamo venuti qui senza metà squadra anche con un altro regalo della Lega di Serie A: perché non si può giocare lunedì ma domenica? I ragazzi sono stati bravi nel loro atteggiamento. Per questo sono triste, meritavano di più».
De Siervo, poi, ha anche parlato dell’appeal della Serie A:
«Il campionato di Serie A è straordinario. Abbiamo una lotta al vertice entusiasmante così come non dimentichiamo la partita incredibile di Cagliari che ha vinto 4-3 con due gol nel recupero. È un campionato che sta crescendo, dove c’è grande competitività e le gare di ieri come quella di Napoli sono un esempio. Siamo reduci da 4 anni in cui hanno vinto 4 squadre diverse, laddove in altri campionato vincono sempre le stesse squadre. Calcio povero? Non è vero, è assolutamente falso e i numeri dicono il contrario. Il nostro è un calcio in grande ripresa, abbiamo fatto 3 finali, siamo in lizza per il quinto posto in Champions. Questa è la verità».
Infine sul mercato italiano sulla questione stadi:
«Mercato? Si è complicato, noi siamo ottimisti che riusciremo a fare bene visto che in tutto il mondo viene riconosciuta la qualità del nostro calcio. I risultati saranno migliori, in una situazione complicata. La questione stadi è un problema che risale alla notte dei tempi, agli anni ’90 quando abbiamo ristrutturato i nostri impianti in maniera maldestra. Abbiamo l’obbligo assoluto di ricostruirli, per fortuna ci sono proprietà illuminate che hanno messo budget per progetti correnti, c’è la grande occasione dell’Europeo del 2032 che ci obbligherà a farli e sono convinto che l’esperienza del ministro Abodi saprà vigilare affinché tutto avvenga nei tempi. Resto moderatamente ottimista anche se per tanto tempo abbiamo chiesto l’istituzione di un commissario agli stadi».