Antonio Vacca. È la “mossa della suola”. In pratica: si tiene ferma la palla con la suola per attirare il pressing degli attaccanti e ripartire

Antonio Vacca si è fatto tatuare le iniziali di De Zerbi, RDZ. “Ha lasciato un segno su di me, sulla mia pelle ma anche nella mia testa, perché ora non posso guardare il calcio in nessun altro modo se non il suo”. Se il Dezerbismo è diventato a sua modo una religione del nuovo calcio, una fede, si deve anche a storie come questa: Antonio Vacca è l’inventore della “mossa della suola”. Che, riassumendo tantissimo, consiste in questo: il difensore controlla e tiene fermo il pallone con la suola, magari anche con un pizzico di atteggiamento altezzoso; gli attaccanti avversari si sentono provocati e vanno ad aggredirlo; se sei bravo e hai il tempo giusto, ecco che parte la manovra dal basso in superiorità numerica. La teoria è quella di una transizione artificiale, creare un contropiede anche se hai già la palla.
Vacca è un napoletano ossessionato dal calcetto che giocava con De Zerbi al Foggia, in serie C. Racconta a The Athletic che è lui ad aver dato l’idea a De Zerbi. Ora, se pensate che sia rimasto uno stratagemma estemporaneo, non conoscete De Zerbi (e nemmeno leggete abitualmente The Athletic, che a questa cosa ha dedicato un pezzo lunghissimo…). De Zerbi ci ha rimuginato, e ha trasformato quell’idea in una strategia tattica. Che insegna nelle webinar, ai suoi giocatori e persino a quei poveretti delle giovanili del Brighton.
In allenamento, ricorda Vacca, “i miei avversari non uscivano per pressarmi, quindi De Zerbi continuava a dirmi di passarla, di muovere la palla. Allora gli ho risposto: ‘Mister, se i nostri avversari domenica vengono qui a giocare per un punto e io sposto la palla senza far muovere uno di loro, a che serve?’. Ho sostenuto che se mettevo la pianta del piede sulla palla e attiravo fuori il mio avversario, lo invitavo a pressarmi. Mentre lo fa, possiamo rompere la linea con un passaggio”.
The Athletic scrive che questa cosa di fermare il pallone con la suola è “una rivoluzione”: “L’elemento statico del gioco moderno è intrigante dal punto di vista tattico, anche se non è l’idea solita di divertimento che hanno tutti”.
“Giocare con una pausa è una cosa enorme in questo momento”, dice l’allenatore di un importante club della Premier League, che ha parlato a condizione di anonimato perché non è autorizzato a rilasciare un’intervista. “Con lo sviluppo del calcio negli ultimi 10 anni, il pressing e la costruzione sono diventati gli elementi chiave. Guardi una partita di alto livello e gran parte di essa riguarda quanto bene riesci a pressare la preparazione dell’avversario”.
Lo stop di suola diventa quindi un modo “sofisticato” di attirare pressione per trarne vantaggio… “È fondamentalmente un’esca – continua – chi è disposto a lasciare che una palla sia completamente statica?”.
“Se la palla resta ferma, costringi l’avversario a prendere la decisione. Quindi devi solo essere abbastanza bravo da essere in grado di agire in base alla decisione presa dall’avversario, ed essere disposto a sopportare quella pressione. Nel caso del Brighton, agire in base alla decisione non è casuale o spontaneo. I loro schemi di passaggio sono in gran parte determinati da come e dove gli avversari pressano e vengono provati più e più volte in allenamento”.
“L’elemento di immobilità della pianta del piede serve a costringere l’avversario a muoversi. Sulla base di quel movimento, De Zerbi e i giocatori sanno già: ‘Ecco il mio schema uno, due, tre per occupare lo spazio lasciato da questo movimento”.
Un tecnico delle giovanili dice che per rendere il concetto più comprensibile per i bambini fanno un paragone con il togliere il pane dal tostapane prima che bruci.
C’è però un problema, scrive The Athletic. Visto che ora lo sanno che De Zerbi fa usare la mossa della suola, se gli avversari non reagiscono che si fa? “Ecco perché è piuttosto interessante ora guardare le partite contro il Manchester City, quando la palla sarà completamente ferma e nessuno presserà nessuno. Questa è anche l’evoluzione successiva: se sappiamo che stanno cercando di farci questo, cosa facciamo per contrastarlo?”.