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Fabrizio Corona ha allestito un tribunale privato che però emette condanne pubbliche (Damascelli)

Sul Giornale: “È la vittoria del Coronismo e la giustizia vera sembra complice. Un sistema che sputa fango, dal quale è difficile lavarsi del tutto”

Fabrizio Corona ha allestito un tribunale privato che però emette condanne pubbliche (Damascelli)
FILES- This file picture shows Italian paparazzi agency owner Fabrizio Corona attending his trial at a Milan court on November 7, 2008. Corona was jailed on December 10, 2009 for three years and eight months for several misdeeds regarding several personalities in Italy. AFP PHOTO / DAMIEN MEYER (Photo by DAMIEN MEYER / AFP)

Tony Damascelli sul Giornale si interroga sul ruolo di Fabrizio Corona della giustizia, ordinaria e sportiva, nel triste caso che sconquassato il calcio italiano. Il numero dei calciatori che scommettono nel giro di 24ore passa da 10 a 50, parole di Corona. Le prove, gli informatori, la fuga di notizie, un modo di fare giustizia in maniera sommaria e svelare la verità per un tornaconto personale.

Le parole di Damascelli:

Fabrizio Corona è uno, nessuno, centomila, là dove l’ultimo aggettivo riguarda anche la sua tariffa per partecipare ad eventi vari. Rivela cognomi di calciatori coinvolti nelle scommesse clandestine o nel giuoco d’azzarda, preannuncia rivelazioni, anticipa il lavoro delle procure, […] aggiunge quotidianamente nuovi attori a questo reality che lo vede produttore, regista, sceneggiatore, protagonista. Si muove liberamente nel vuoto della giustizia sportiva e nella lentezza di quella ordinaria“.

E il pericoloso cortocircuito, nel quale Fabrizio Corona si è inserito, è proprio questo. L’immobilismo, o opportunismo, della giustizia che da un lato bussa alle porte di Coverciano, dall’altro, si dice, non controlli la fuga di notizie. E dall’altro lato ancora nulla fa per tenere a bada Corona e non rischiare di mandare alle ortiche le indagini:

Fabrizio Corona ha allestito un tribunale privato, personale, esclusivo che però emette sentenze pubbliche, unisce, condanna, a volte addirittura assolve. La giustizia, quella vera, scritta nei codici, assiste allo spettacolo, sembra complice, interessata a sfruttare questa gola, niente affatto profonda, un intercettatore vivente che le emette a disposizione fatti, misfatti, circostanze, imputati, così superando velocemente  le fase delle indagini preliminari. […] è la sconfitta delle garanzie di legge, è il trionfo del giustizialismo. È la vittoria del Coronismo, l’impatto violento e desolante contro un sistema che sputa fango, dal quale è difficile lavarsi del tutto“.

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