I verbali: «Ancora devo restituirglieli. Gli dissi che mi servivano per comprare un orologio. Anche Dragusin mi prestò 40mila euro»

La Juventus sapeva di Fagioli che scommetteva? Il calciatore giuria di no, eppure dai verbali emerge che aveva chiesto 40mila euro di prestito a Gatti e a Dragusin. Non ha mai restituito quei soldi.
I VERBALI PUBBLICATI DAL FATTO (LE ACCUSE A TONALI)
E alla Juve, sapevano? Fagioli assicura di no, poi fa due nomi che non erano mai emersi. Il primo è quello di Federico Gatti, suo attuale compagno di squadra. A Gatti, dice Fagioli, “chiesi 40mila euro, ma dicendogli che mi servivano per comprare un orologio” e che “tuttora gli devo restituire”. I suoi conti correnti, racconta, “erano controllati da mia madre”. L’altro è quello del difensore romeno Radu Dragusin – oggi al Genoa ma cresciuto (come Fagioli) nelle giovanili bianconere – il quale “mi prestò 40 mila euro nell’ottobre 2022” e anche a lui “ancora devo restituirli”. Gatti e Dragusin sono estranei all’indagine. Il prestito, dice, “mi fu accreditato tramite bonifico alla gioielleria di Milano (…) dove acquistavo gli orologi di lusso da consegnare ai gestori delle piattaforme”.
I VERBALI PUBBLICATI DA REPUBBLICA
«Decisi di chiedere dei prestiti ad alcuni amici e a un compagno, Gatti, al quale chiesi 40 mila euro dicendogli che mi servivano per comprareun orologio e che avevo i conti bloccati da mia madre». Era ottobre 2022 e quei soldi Fagioli non li ha mai restituiti, nonostante le richieste del compagno. «Altro prestito», sempre di 40 mila euro, «mi fu fatto da Dragusin (ex Juve, oggi al Genoa) e da alcuni amici di Piacenza». La bugia sugli orologi, in realtà, un motivo lo ha: nel periodo di Cremona, una parte del debito aveva provato a risarcirlo. Come? «Provvedevo ad acquistare a Milano dei Rolex di valore » pagando con bonifico. «Gli orologi alcune volte li ho consegnati io, a volte passavano i titolari delle piattaforme a ritirarli presso la gioielleria ». Anche i prestiti di Gatti e Dragusin gli vengono accreditati con un bonifico in gioielleria. Fagioli giura però di non aver mai detto a nessuno del problema nello spogliatoio: «Lo sapevano solo mia mamma e qualche amico non calciatore». Non la Juventus: «Dovevo rinnovare il contratto e temevo che una notizia del genere lo avrebbe impedito».