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Il capo ultras del Genoa: “quattro striscioni, sembra che processino Totò Riina”

Lo storico capo ultrà Massimo Leopizzi al processo per associazione per delinquere finalizzata all’estorsione e violenza privata

Il capo ultras del Genoa: “quattro striscioni, sembra che processino Totò Riina”
Mg Genova 03/04/2019 - campionato di calcio serie A / Genoa-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: striscione tifosi Genoa

Ultras del Genoa a processo. L’Ansa scrive che in un momento di pausa del dibattimento lo storico capo ultrà Massimo Leopizzi, imputato per associazione per delinquere finalizzata all’estorsione e violenza privata, ha lasciato l’aula dicendo “è un processo per quattro striscioni e sembra che processino Totò Riina”.

Quando Preziosi ha ceduto la società, la Gradinata Nord degli ultras di Genova diffuse un comunicato in cui dichiarava che sarebbe tornata allo stadio.

“L’incubo è finito, il nostro Genoa ha una nuova proprietà. Il momento tanto sognato è finalmente arrivato, potremmo dire tante cose su chi per tanti anni ha tenuto in ostaggio il nostro Grifone, ma non lo faremo. Oggi, prima di ogni cosa, ci interessa l’unità della tifoseria che tanto l’ex proprietario ha cercato di dilaniare in questi anni. In questo periodo di pandemia abbiamo aspettato e ci siamo confrontati, dopo aver valutato attentamente sia la situazione generale che le più recenti normative per l’accesso agli stadi, riteniamo che le condizioni per fare il tifo in Gradinata, come negli altri settori, sono possibili. Le restrizioni sui posti ci hanno frenato nella scelta di ritornare da subito, ma l’evolversi degli eventi e le valutazioni generali ci portano oggi ad una nuova decisione scelta, condivisa e votata da tutti i gruppi della Nord. Torneremo a seguire il genoa allo stadio, sia in casa che in trasferta. L’amore e la passione per il Grifone ci porta anche a chiedere a tutti i tifosi del Genoa, in questo momento di ritrovato entusiasmo, di riempire e colorare gli stadi come solo noi sappiamo fare. Saremo a Salerno, torniamo a viaggiare con il nostro Grifone. Dove ci saranno le gloriose casacche rossoblu ci saremo noi. E alla nuova proprietà non possiamo che dare un caloroso benvenuto con l’augurio di saper riportare il genoa dove la sua storia ed il suo blasone dicono che debba stare. Noi, come tutti i genoani, dal 22 settembre siamo liberi. Infine, vogliamo precisare che tutti i comunicati ufficiali della Gradinata Nord nascono solamente dalle decisioni dei Gruppi Ultrà del tifo organizzato e mai sarà diversamente”.

“Con un clima così è ovvio che cerchi una soluzione. E la soluzione fu che andai ad allenare l’Atalanta, ma non venni esonerato”. Così Gian Piero Gasperini racconta il suo addio alla panchina del Genoa, dovuto alle pressioni degli ultras. Gasperini ha parlato in Tribunale come teste al processo contro quindici ultras del Genoa accusati di ricatti alla società allora di proprietà di Preziosi.

Allenai fino all’ultimo. Dopo il derby un gruppo di tifosi venne a Pegli ma la società, credo il team manager, mi disse che volevano vedere solo la squadra, non me. Le contestazioni erano abbastanza pesanti, non tanto nei numeri ma nella durezza. Ne parlai con il presidente Preziosi che mi disse che le contestazioni sarebbero finite non appena sarebbero arrivati i risultati”. 

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