Poi, in un estremo gesto disperato, Garcia tenta di disegnare la squadra finalmente a suo modo. Senza imitare il passato. E funziona
FALLI DA DIETRO – COMMENTI ALLA 10ª GIORNATA DEL CAMPIONATO 2023-24
Finali fatali.
Un quarto del cammino. Prime sentenze.
Per il titolo si profila un duello bianconerazzurro.
Al momento la più forte appare la milanese che strapazza i sangue oro nonostante il risultato striminzito.
Escono nel frattempo dalla corsa per la vetta entrambe le sfidanti del Maradona.
Ma andiamo per ordine.
La Vecchia c’è.
Senza uno straccio di gioco. Ma c’è.
La difesa concede pochissimo. L’attacco crea poco ma crea.
Contro l’Hellas succede di tutto.
Anche cose inattese come due gol, diconsi due, annullati a Kean dal Var. Roba da non credere.
Succede di tutto. Anche un rigore negato a Chiesa.
Ma dove vogliamo arrivare?
Per compensazione un’immagine inquietante che rimanda a quella storica di Orsato a San Siro di qualche anno fa.
Gatti sferra un cazzotto sul petto di Djuric.
E l’arbitro Feliciano è talmente vicino all’azione che non può non vedere. Dannata ipermetropia da strisce.
Comunque giusto allo scadere risolverà Cambiaso nel più romantico dei mischioni di provincia, per una vittoria tutto sommato meritata.
Tutta San Siro aspetta Romelu.
Nonostante i divieti, vanno
a ruba i fischietti per accogliere degnamente il reprobo traditore belga.
Ma è Thuram a prendersi la scena e a mettere sotto l’ altro ex dell’incontro, lo Special One del triplete.
L’Inter domina ma non ha fortuna. Anche perché, come al solito, è imprecisa.
Occasioni a raffica, due traverse, enorme concentrazione, gran bel calcio.
Traversa di Calhanoglu, miracolo di Rui Patricio su Thuram e occasione per Dimarco.
Secondo tempo, un’altra occasione per Thuram, prima del miracolo di Sommer su Cristante.
Poi il Turco a un passo dal gol, così come Lautaro.
Finali fatali.
A dieci minuti dalla fine, gol decisivo di Thuram.
Assist dalla sinistra di Dimarco e zampata vincente sotto rete.
L’Inter mette in mostra idee e gioco.
Sicurezza e consapevolezza di sé.
Caratteristiche che fanno grande una squadra.
la Roma no. Ed è per questo che l’una è una grande squadra, mentre l’altra una grande piccola.
Finali fatali.
A Cagliari un miracolo.
Nessuna squadra è mai stata capace di vincere una partita dopo che al minuto 70 si trovava sotto di ben tre reti.
Un miracolo.
Primo tempo.
Due errori individuali di Dossena portano in gol per due volte Matías Soulé Malvano, ventenne argentino di proprietà juventina in prestito a Frosinone.
Ripresa, pronti via e terza rete ciociara.
Brescianini con un colpo da biliardo batte Scuffet.
Partita chiusa. Almeno in teoria.
Poi accade l’impossibile. Roba vietata ai deboli di cuore.
Alle pappardelle si sta sullo 0-3.
Si chiacchiera e ci si disinteressa.
Mica puoi stare sempre lì, a inebetirti di pallone.
Il tempo di un paio di bicchieri. Due forchettate di spezzatino, e Oristanio segna un gol favoloso.
Poi Makoumbou ruba palla e va sul 2-3.
Poi entra Pavoletti, quello che a Napoli non segnava mai.
Ma gioca ancora questo qui?
Mazza se gioca.
Uno di testa, uno di piede. Risultato ribaltato.
Calcio, mistero senza fine bello.
È la giornata delle rimonte fatali.
Non c’è mai peggio per gli azzurri.
Dopo la gara contro i Viola si pensava che un Napoli più brutto di così non sarebbe stato possibile.
Ma il Napoli riesce sempre a sorprendere.
Il primo tempo contro il Milan è peggio.
Un’atmosfera da incubo come un film di Tim Burton da vedere ad Halloween.
La catena di destra rossonera è impressionante.
Travolge tutto ciò che incontra.
Se poi qui incontra un Barilotto lusitano tutto è più facile.
Napoli letteralmente in bambola.
Avete presente l’Antinori, il pugile de “I mostri” mirabilmente disegnato da Gassman? Quello che: “Bortignon mena!” .
Ecco, quello.
Al centro un attempato quarantenne zompetta indisturbato e ne mette dentro due con sorprendente facilità.
Suona il gong ed è un sollievo.
Perché il fardello poteva essere ben più pesante.
Negli spogliatoi tutti ad aspettarsi l’atto finale della Commedia all’Improvviso messa su dal duo Bombardon-Fracasso.
Con il furibondo padrone che prende per la cuticagna il servo gradasso e a suon di calci nel sedere lo scaraventa fuori, sbattendo la porta.
Non sarà andata precisamente così.
Lo Stradivari francese, ha il tempo di riflettere.
E, forse chissà, in un estremo gesto disperato, tenta di disegnare la squadra finalmente a suo modo.
Senza brutte imitazioni del recente passato.
A lui piace centrocampo a quattro. Che poi diventa 4-2-4 in fase d’attacco.
E che centrocampo a quattro sia.
E allora, dentro il Ciolito a far coppia in avanti con Jack.
Come per magia, i meccanismi difensivi del Milan saltano.
La partita si trasforma in tanti scontri individuali.
E qui la qualità degli azzurri ha la meglio.
Gran gol di Polinapoli, costantemente il migliore da tante partite.
Gran gol su punizione di Jack che ci ricorda le invenzioni di Ciro, l’ indimenticabile amore nostro.
Finale fatale.
Può vincerla il Milan.
Nonostante i malumori.
Visto la reazione di Leao e Giroud alla sostituzione?
Può vincerla il Napoli con un tiro di Kiarastella deviato dal portiere.
Sarà pari.
Che non accontenta nessuno.
Entrambe per il momento, sono fuori dalla corsa scudetto.
Report rivela.
Renzi il Bomba voleva vendere la Fiorentina agli arabi.
Poi gli avrebbe venduto la Fontana di Trevi.