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Il Napoli di Spalletti non si sarebbe mai difeso dopo il gol di Ostigard (Gazzetta)

Ancelotti ha vinto la sfida tattica con Garcia: il sorprendente 4-2-2-2 ha disorientato il centrocampo del Napoli

Il Napoli di Spalletti non si sarebbe mai difeso dopo il gol di Ostigard (Gazzetta)
Ci Napoli 30/04/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Salernitana / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Il Napoli di Spalletti non si sarebbe mai difeso dopo il gol di Ostigard: è quel che scrive la Gazzetta dello Sport.

Ancelotti ha vinto la sfida tattica con Garcia: il sorprendente 4-2-2-2 ha disorientato il centrocampo del Napoli, esponendo il Real a situazioni pericolose. In Champions chi rischia spesso ha la meglio e al Napoli si può rimproverare un atteggiamento difensivista poco comprensibile dopo il vantaggio di Ostigard. L’anno scorso non sarebbe successo, ma la strada verso il Napoli più bello sembra tracciata. Questo era un esame vero.

Ritorna quindi il Napoli di Spalletti.

C’è però qualche rimpianto che non può essere cancellato. Bene il carattere, alcuni momenti di gioco davvero spettacolari, un Kvara ritrovato, uno Zielinski ispiratissimo. Ora bisogna attrezzarsi per un’Europa che sperimenta, osa e stupisce. Tutti si aspettano Bellingham trequartista a incunearsi in mezzo alla difesa, invece Ancelotti s’inventa un 4-2-2-2 che gli regala superiorità nella zona cruciale : Kroos si appoggia a Tchouameni creando una cerniera di regia e protezione, davanti a loro si muovono Valverde e Bellingham e, ancora più alti, Rodrygo e Vinicius come sempre larghissimi. Tre linee dominanti. Il risultato è che Anguissa e Zielinski si trovano la strada sbarrata, Lobotka è circondato e la difesa di Garcia non sa se proteggersi al centro o ai lati.

BARBANO SCRIVE DI SCARSA LUCIDITÀ DI GARCIA NEI CAMBI

Sul Corriere dello Sport il condirettore Alessandro Barbano contrappone i cambi di Ancelotti a quelli di Garcia.

Con una squadra così Ancelotti potrebbe anche evitare di masticare il chewinggum scaccia tensione e rilassarsi un po’ di più. Ma la sua gestione è impeccabile. Quando a due terzi di gara si accorge che il dominio del palleggio è nelle mani del Napoli, toglie Camavinga e Kroos per Mendy e Modric, e il possesso palla ritorna contendibile.

La stessa lucidità manca invece ancora una volta a Garcia, che toglie un brillantissimo Politano per Elmas e rinuncia a spingere su una delle due fasce da cui è partito il contropiede azzurro. Anche perché la parte di jolly che entra a venti minuti dalla fine e gioca in due ruoli diversi non giova al talento macedone, rischiando di trasformarlo in un ibrido e di indebolire la sua leadership.

Il tecnico francese dimostra ancora una volta di non essere pienamente sintonizzato con il gruppo. Ma siamo all’inizio di stagione e il Napoli è un’architettura complessa che richiede tempo e capacità di ascolto anche a un allenatore di qualità. Non c’è da disperare. La maestà nel calcio è la migliore antologia critica degli errori commessi. Garcia è sulla strada giusta.

 

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