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Il Torino Women si difende dalle accuse di Sylla: «Nessuno le ha rivolto frasi razziste»

Il presidente Salerno: «L’episodio non è mai avvenuto. Siamo noi a condannare l’Alessandria per l’utilizzo troppo disinvolto dell’argomento».

Il Torino Women si difende dalle accuse di Sylla: «Nessuno le ha rivolto frasi razziste»
Db Liverpool (Inghilterra) 08/03/2022 - Champions League / Liverpool-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: pallone

Dopo le accuse della calciatrice dell’Alessandria Femminile Awa Sylla sulle dichiarazioni razziste da parte di una giocatrice del Torino Women, La Stampa scrive:

Awa Sylla dell’Alessandria Femminile denuncia di aver ricevuto un pesante insulto razzista da un’avversaria durante la partita di Eccellenza (quarto e penultimo livello del calcio femminile italiano), con tanto di campagna social lanciata dal club grigio e che ben presto ha fatto il giro del web: #siamotuttisylla l’hashtag di riferimento. C’è il Torino Women che rigetta le accuse ed è pronto a far partire azioni legali per tutelare la propria immagine”.

In seguito all’intervista diffusa dall’Alessandria Femminile sui social, è intervenuto il presidente del Torino Women Salerno:

«Stiamo commentando un episodio che non è mai avvenuto. Siamo stupiti dalla leggerezza con la quale l’Alessandria femminile
sta pubblicando notizie di una certa rilevanza e gravità che non corrispondono assolutamente a quanto si è verificato nel corso della gara. Oggi stesso (ieri) partirà un’azione legale nei confronti di chi sta agitando e intorbidendo le acque di una qualsiasi gara di campionato di calcio molto combattuta e avvincente. Nessuno, infatti, ha rivolto né ha sentito frasi offensive all’indirizzo di tale giocatrice di colore. Condanniamo noi, invece, l’utilizzo troppo disinvolto di questo argomento oggi di grande richiamo totalmente a sproposito che ci ha lasciato perplessi anche per la velocità con il quale è comparso lo slogan “siamotutti”, quasi fosse stato preparato prima strumentalmente per la ricerca di ulteriore pubblicità e scoop. Spero che tutto si chiuda qui perché diffondere notizie non vere può costare una querela per diffamazione, pertanto, chiediamo la loro rimozione o immediata rettifica con scuse senza le quali la società agirà nelle competenti sedi nei confronti di chi le diffonde queste notizie a tutela della sua immagine e integrità morale»
.

I legali del Torino Women chiedono all’Alessandria Femminile di trovare testimoni dell’accaduto:

«Vogliono i testimoni? Dovrebbero guardare in casa loro. Sylla mi ha raccontato nel dettaglio l’evento e come si è verificato, noi abbiamo voluto denunciare il fatto per sensibilizzare sul tema del razzismo. Proprio per tutelare il Torino Women non abbiamo accusato il club ma solo l’insulto, evitando anche di nominare la tesserata che ha colpito Sylla con quelle parole. È vero, nessuno lo avrebbe sentito al di fuori di lei, dell’autrice dell’offesa e di un’altra avversaria, ma non è giusto fare finta di niente difendendosi dietro al fatto che è solo la nostra parola contro la loro. Per il resto faremo un nuovo comunicato quando avremo preso atto della missiva dei loro legali», dichiara Andrea Amato, ufficio stampa dell’Alessandria e autore dell’intervista alla giocatrice.

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