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L’allenamento da esonerato di Garcia: “Si stava così bene a Riad, almeno CR7 non aveva Giuffredi»

Che facciamo fare oggi a questi? “E se facessimo vedere un film? Una cosa lunga, tipo Ben Hur. O un possesso palla di De Zerbi”

L’allenamento da esonerato di Garcia: “Si stava così bene a Riad, almeno CR7 non aveva Giuffredi»
Napoli's coach Rudi Garcia attends a press conference at the Municipal stadium in Braga on September 19, 2023 on the eve of the UEFA Champions League 1st round day 1 group C football match between SC Braga and Napoli. (Photo by MIGUEL RIOPA / AFP)

L’allenamento da esonerato di Garcia

“No no, non vengo. Che dici, vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo e mi metto vicino al campo, di profilo in controluce. Poi arriva Gaetano e mi fa: mister vieni di là con noi! E io: andate andate a fare il torello, vi raggiungo dopo”.

Rudi Garcia attacca, anche perché sta parlando da solo. Il cellulare è in modalità aereo. È appena atterrato a Capodichino. Chiede di andare a Castel Volturno a piedi: “Ho voglia di fare quattro passi, devo riflettere”.
L’autista non lo ascolta, ha le cuffiette: sta guardando l’ultimo video di Peppe Iodice. Garcia sale in macchina, non ha voglia di insistere. Sbuffa.

Per un attimo viene trafitto da un ricordo lancinante. L’esame di De Laurentiis. Sono passati appena 4 mesi. Le sapeva tutte, andò alla grande. Aveva mandato a memoria pure “Fotomodelle un po’ povere” di Gigi D’Alessio per impressionare il Presidente. Sa che proprio adesso, lui è in una stanza romana con un altro. Fa male. Fa malissimo.

Al campo lo aspettano i reduci. Natan è nascosto dietro una porta, sta copiando. Mario Rui ha la maglia della nazionale portoghese ed è al telefono col procuratore. Gli fa l’occhiolino, poi sputa a terra. Simeone sta facendo la morra cinese con Gollini. Politano gli tira una pallonata a giro, lo sfiora soltanto. Smadonna.

Garcia si avvicina a Stephane Jobard: “Ste’, chi è quello in fondo che palleggia? Lindstrom?”.
“Ma mistér… è Zerbin… Lindstrom è in nazionale”
“Ah già. Pure le nazionali... Convocami i saggi, va”
“Eh, non c’è nessuno. Lobotka sta con la Slovacchia, Zielinski con la Polonia. Di Lorenzo, Meret e Raspadori se li è presi Spalletti”
“Cacchio, Raspadori no! Lo volevo provare al posto di Starace, secondo me fa un’ottima moka”.

Claude Fichaux, l’altro vice, gli chiede che ha in programma per oggi.
“Mah… e se gli facessimo vedere un film? Una cosa lunga, tipo Ben Hur. O un possesso palla di De Zerbi”.
“Ho capito, comincio a farli riscaldare. Ragazzi dai, 15′ di corsa lenta!”

“Ha già chiamato Meluso?”
“No, prima era andato a dettare un telegramma alla famiglia per dire che lo trattano bene e di non preoccuparsi”
“Si stava così bene a Riad… Cristiano era un rompicoglioni eh, ma almeno non aveva Giuffredi come agente. A proposito, fammi una cortesia: avvertilo che oggi Mario Rui deve fare stretching, altrimenti dice che non l’ho chiamato e mi fa due palle così. Manco mia moglie quando lascio la tavoletta alzata al centro del villaggio”.

 Politano intanto chiede di andare al bagno.
“No, resti in campo”.
“Ah mo devo restare in campo eh?” Ma vafan…”
“Hai ragione pure tu… fai quello che vuoi. Raspa entra!”

Si guardano tutti un po’ straniti, nessuno se lo fila.

“Il punto, caro Claude, è che il presidente dice che non conosco più il campionato italiano. E non me lo merito”. 
Claude è a terra, in posizione fetale: finge di essere morto come gli opossum. Ma Garcia continua.
“Glielo avevo detto di comprarmi Balzaretti, Castan, Benatia e Maicon. Invece no: Natan. Putain de merde…”

“Basta, me ne vado”
Arriva di corsa Gaetano: “Mister vieni di là con noi, dai!”
“Andate, andate a fare il torello, vi raggiungo dopo…”.

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