Le pagelle del tifoso non perdonano l’improbabile prestazione del Napoli contro la Fiorentina
Le pagelle del tifoso di Napoli-Fiorentina, è stata un disastro. Lindstrom utilizzato solo per 30 minuti è uno spreco
Meret: Si sta, come a Pozzuoli, di notte su una faglia. Preso da un attacco d’ansia, sul palo
colpito dai viola,reagisce con un passo di can-can. Si rifugia sulla linea, protetto dagli spifferi degli spatli e guarda, resta
a guardare. Torna ragazzo, torna. Pollicino 4,5
Di Lorenzo: Fa fatica a tornare l’ala aggiunta dei tempi d’oro, cioè di pochi mesi fa. Ha la faccia smarrita di chi vede un carico
di merci pregiate cadere dal baule e disperdersi per le vie. Prova a raccoglierle ma non c’è comunicazione
Qualche ritardo in chiusura su Brekalo. Prova ad offendere,
invano. Capitani Coraggiosi 6
Ostigard: Nzola non è cliente facile da gestire. Lo limita. Ha spesso il vizio di arretrare troppo in area e lascia finestre spalancate sulla porta.
A saltare salta ma è in balia di un centrocampo lungo e largo. Montacarichi 6
Natan: Non perde mai la bussola, dal suo sinistro nasce il cross su cui pasticcia Parisi per il rigore di Victor. Elegante, rabbioso,sempre sul pezzo.
L’unica nota positiva in una serata di streghe reali e non solo stampate su di una maglia. Apollo 6.5
Oliveira: Fatica su Ikone, calpesta i piedi a Kvara, corre avanti ed indietro come uno scolaro nel quarto d’ora di ricreazione. Non sa cosa fare,
se sovrapporsi o attendere, se accentrarsi o rientrare. Farfalla impazzita 5
Lobotka: Canta e porta la croce. Va a prendersi la palla in area propria, conclude, gira intorno come una trottola. A lui le consegne gli sono state
date su uno di quei foglietti a quadretti delle pizzerie. Approssimative e confusionarie. Esce e non sappiamo perché. Bandolero errante 6
Ancora una volta Lindstrom senza voto
Lindstrom: Uno spezzone da trenta milioni. Una borsetta di Chanel indossata ad un convegno di una tik toker neomelodica. Salvatelo s.v
Anguissa: Con il nuovo mister non ha un posto fisso sul prato. Gironzola, trotteggia, rallenta. Salta da una zolla all’altra senza motivo, poi
si stira. Dolce Anarchico 5
Raspadori: Il pianista dei prati è vittima di una strana follia gestionale. Sembra uno di quei ragazzini che deve giocare per forza perché la mamma
sennò fa casino e non vuole pagare la retta. E’ un attaccante ma tutto fa fuorché la punta. Lui soffre, i compagni soffrono, noi soffriamo
Rapito dagli anzi dall’alieno 5
Zielinski: La lanterna di Goethe resta accesa anche quando si trova a fare legna. Lui, un artista di caratura mondiale a ritrovarsi ad imbiancare
le pareti spoglie di un centrocampo misero. Martire 6
Cajuste: Si propone, serve per rimediare al cambio Anguissa/Raspadori. Non sa che pesci prendere, ci prova, almeno questo. 5
Politano: Matteo gioca, crea vantaggi numerici, ci prova palla a piede e senza palla. Semnbra l’unico ispirato. Poi esce. Perché? Dal panariello
avrà pescato il suo numero. 6,5
Kvara: Dov’è l’estro? Rinchiuso nella scatola tattica di un fine poeta del calcio finito a fare il terzino. Aveva apparecchiato il pareggio a Gaetano.
Ha giocato al solito ma isolato, lasciato a meditare come un comune mortale di questo gioco. Aladino 6
Osimhen: Ma chi glielo doveva dire in estate che avrebbe trascorso intere partite a rincorrere da solo gli avversari? Segna il rigore che si procura,
si danna, poi esce e addirittura non si arrabbia. Malinconico 6
Simeone: Un colpo di testa per cercare di lasciare il segno. Entra ma non arriva un cross. Suonatore triste 5
Garcia: Sembra quel geometra diplomato su internet, assunto in un’azienda di esperti edili. che prova a spiegargli come fare per alzare
un palazzo. E cosi che caddero le mura, si sgretolavano le pareti, si perdevano i progetti. Serve l’umiltà di sedersi e capire
che cosi si distrugge um gruppo che ha vinto e fatto la storia. Pzperino 4,5