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Mazzarri: «Tutti vorrebbero tornare a Napoli, il club è diventato importante»

Al Corsport: «Ma non ho sentito nessuno, sono balle. De Laurentiis mi chiamava alle sei del mattino, mi faceva un favore»

Mazzarri: «Tutti vorrebbero tornare a Napoli, il club è diventato importante»
Db Torino 25/01/2020 - campionato di calcio serie A / Torino-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Walter Mazzarri

Walter Mazzarri intervistato da Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport.

«Da quando è presidente De Laurentiis sono quello che c’è stato più a lungo. Voglio solo dire che con lui ho avuto un rapporto stupendo. E se fosse stato per De Laurentiis sarei rimasto tanti anni ancora, come si usa in Inghilterra. Però, lo dissi anche a suo tempo, dopo quattro anni se non cambi tutti i giocatori o non ne cambi tanti, diventi troppo prevedibile. È anche una questione di linguaggio. Pensai che fosse quello il momento di andar via».

De Laurentiis non è esattamente un presidente facile.

«Sai cosa ti dico? Io sono uno stakanovista, quando lavoro sono un martello, anche per questo mi sono concesso delle pause. Lui mi chiamava, almeno i primi tempi, alle 6 del mattino, massimo le 6.30, e mi faceva un favore. Alle 9 ero già al campo per l’allenamento e il confronto era stato pieno, completo. Con lui avevo un rapporto diretto, gli spiegavo cosa avrei fatto, insomma trovammo una sinergia importante».

A Napoli torneresti.

Mazzarri: «A Napoli vorrebbero tornare tutti perché è una squadra forte, il club è diventato importante. Napoli è un posto affascinante. Se dovessi avere, come ho avuto, delle chance di rientrare, mi piacerebbe trovare gente disposta a capire il calcio che intendo fare. Mi piace insegnare, migliorare i giocatori, impostare un lavoro serio. Programmare: chiedo troppo?».

Ho letto che ti saresti proposto al Napoli.

«Il Napoli che mi piaceva tanto l’anno scorso con Spalletti me lo sono studiato a memoria. Conosco tutti i movimenti che facevano, questo fa parte di me. Ma finisce qui. Non ho sentito nessuno del Napoli. Sono balle».

Hamsik.

«Era stato preso dal Brescia due anni prima, non aveva ancora fatto 12 gol, non era ancora esploso in serie A, era un ragazzo giovane da formare. E Lavezzi, uguale. Lavezzi era croce e delizia, oltretutto un po’ sovrappeso».

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